Forza Italia – Mastella e Rivellini chiedono agibilità politica

mastellaClemente Mastella è pronto a far sentire forte la propria voce ed incalzare Luigi e Armando Cesaro, Mimmo De Siano e Stefano Caldoro. L’annuncio di una conferenza stampa congiunta (sabato 31 maggio alle 11, all’Hotel Alabardieri di Napoli) di Clemente Mastella e Enzo Rivellini è come un lampo. Il tuono, quello si sentirà sabato. E sarà, giurano gli addetti ai lavori, molto fragoroso. Mastella e Rivellini, entrambi europarlamentari uscenti ed entrambi rimasti fuori per un pugno di voti dall’Europarlamento, spareranno ad alzo zero. E la novità di oggi è che le accuse (velenose e pubbliche) di Mastella nei confronti del coordinamento regionale di Forza Italia e soprattutto dei Cesaro, ora diventano un problema politico doppio, giacchè anche Rivellini, fino ad ora rimasto su toni “soft”, promette battaglia. Un clima esacerbato, a un anno esatto dalle prossime regionali.

I due “uscenti” sono pronti a saldare i loro elettorati (nella sola Campania hanno sfiorato i 100mila voti in totale) e a farli pesare nella prossima battaglia elettorale: quella per le regionali. Mastella e Rivellini, ovviamente, non anticipano i contenuti della conferenza stampa. Ma è certo che attaccheranno la gestione del voto da parte dei Cesaro, veri dominatori del partito,, ai quali imputano senza mezzi termini di aver giocato una partita “anticampana”, sostenendo non solo Fulvio Martusciello ma anche la pugliese Barbara Matera, tagliando così le gambe a due esponenti della regione.Non solo: nel mirino finirà anche il governatore Stefano Caldoro, al quale verrà imputata la gestione della vicenda-Martusciello, che pur essendosi sospeso dalla Giunta avrebbe continuato a comportarsi “di fatto” da assessore durante tutta la campagna elettorale.

Clemente Mastella non usa mezzi termini, lo dice chiaramente: “Sono inc…”. E precisa: “Non è per il fatto che per la prima volta ho mancato un’elezione. Anche perché in Parlamento ci stavo dal 1976, avevo 28 anni”.  Poi, nell’intervista a Repubblica, si sfoga: “Mi hanno tenuto con le mani legate e mi hanno bastonato. Mi hanno trattato da ospite indesiderato in Forza Italia. Bastava dirlo, lo capisco da me che è cambiato un mondo, ne avrei preso atto, non mi sarei candidato. Invece lì a blandirmi, sapendo che potevo contare su quel pacchetto di voti nonostante io non gestisca più potere. Niente sindaci, assessori, amministratori, solo gente che mi conosce e mi stima. Voti utili comunque a far scattare il quarto eurodeputato a Forza Italia”. Il quarto eurodeputato è Barbara Matera . “Ecco, appunto, la puglieseMatera. Cosa c’entri lei in Campania poi me lo dovranno spiegare. Sembra normale che la mia regione con 550 mila voti abbia eletto il solo Martusciello e la Puglia con 350 mila ben tre?”.

Forza Italia - Poi lo sfogo durissimo contro Forza Italia: “E’ un  partito che non c’è. Esistono solo blocchi di potere. L’anno prossimo, alle regionali in Campania, che faranno? Verranno a cercarmi per avere una mano? O chiederanno un aiuto alla Matera? No, per essere chiari: a Benevento città l’Ncd della De Girolamo, che aveva coperto i muri con manifesti col suo volto, prende 800 voti, io 3.500, quattro volte di più. Su 5 mila voti di Fi, i due terzi sono i miei. Senza di me e Rivellini il partito in Campania scende sotto il 15, a Benevento sotto il 12″. Mastella ha molto chiaro e lo dice senza giri di parole di chi è la colpa del crollo del partito in Campania: “Del coordinatore regionale, ovvio. Domenico De Siano dovrebbe dimettersi per quei risultati, al di la della mia vicenda”. Mastella rivela che Berlusconi gli ha telefonato “ma erano quasi condoglianze, ma non ce l’ho con lui, sia chiaro. Era in condizioni di oggettiva difficoltà. Il fatto è che a livello locale gli è sfuggito di mano il partito. Non c’è più traccia del partito monolitico e carismatico e, peggio, non c’è alcun progetto sul futuro. Anche questi club, non esistevano. Berlusconi dovrebbe richiamare tutti quelli che contano, anche quelli che gli stanno antipatici, e rifondare a partire da loro». Poi una considerazione finale: i leader sono tutti fuori dal Parlamento. Renzi fuori, Grillo fuori, Berlusconi fuori. E anche Clemente Mastella può fare politica senza essere onorevole».