Consiglio comunale (Av) – Inversione o.d.g. per rimandare ancora questioni fondamentali

consiglio comunale avAvellino - Sono 18 i punti all’ordine del giorno presenti nella convocazione di consiglio comunale per la giornata di ieri e di questo pomeriggio, ma oggi ne sono stati discussi solo 2. Innanzitutto il capogruppo PD Grella ha proposto una inversione dell’o.d.g., posticipando il punto n.4 “Informativa sulla consistenza e lo stato degli alloggi  comunali” e chiedendo di anticipare il n. 17: “Riconoscimento di legittimità di debito fuori bilancio  relativo al Decreto Ingiuntivo n. 479/12 – n.1537/12 R.G. emesso dal Giudice designato del Tribunale di Avellino in ordine al ricorso della Telecom spa c/Comune di Avellino, notificato all’Ente il 18.03.2012″.

Preziosi ha affermato il suo dissenso a tale proposta perché la maggioranza era composta da 17 consiglieri contro 6 della minoranza, ma soprattutto perché più importante era prima la discussione sulle questioni abitatiti, ma anche su quelle relative al Parcheggio interrato di Piazza Libertà alla Riqualificazione Urbana di Piazza Libertà e ai Fondi PIU Europa.

Tuttavia ci si è concentrati prima sul punto n.17, con relatore l’Assessore alle infrastrutture Caterina Barra, che ha affermato: “tale questione è stata già discussa con il presidente della prima Commissione affari generali, Elena Iaverone, e anche per il dirigente Luigi Angelo Maria Cicalese del VI settore lavori pubblici non c’è chiarezza”. I punti in discussione sono stati la lettera A e quella E del decreto ingiuntivo, con circa 12 mila euro da destinare in parte all’avvocato Vicinanza e in parte alla Telecom. Il consigliere Poppa era del parere che va riconosciuto il debito, ma Preziosi, Ambrosone e Montanile hanno chiesto delucidazioni chiare sulla pratica, così la seduta è stata sospesa per 5 minuti. Poi Barra ha chiarito che oltre al decreto ingiuntivo c’è una sentenza di ottemperanza. Quindi Iaverone ha ricostruito il percorso, nonostante la difficoltà a volte nel reperire alcuni documenti: “c’è stata una sentenza del 2012 e la Telecom doveva spostare impianti dalla zona del Mercatone, ma i cavi telefonici andavano spostati a spese della Telecom o del Comune. Due avvocati si sono interessati della faccenda e una sentenza del 2013 prevede la nomina di un commissario ad acta. Compito del consiglio ora è riconoscere questo debito”.

“Più volte nella prima Commissione ne abbiamo parlato - ha dichiarato Ambrosone - siccome ci sono i lavori da fare per il tunnel il Comune chiede alla Telecom di spostare un impianto” e in  fase di votazione ha espresso parere favorevole sulla pratica aggiungendo però che “va data una sferzata su un meccanismo amministrativo che è impantanato”. Infatti Palumbo, esprimendo benefica astensione sul punto 17 che comunque è stato approvato oggi, ha detto: “credo che abbiamo un avvocatura non all’altezza del compito, altrimenti c’è un’amministrazione imbrogliona. I debiti fuori bilancio sono un’arma letale per l’amministrazione e la cattiva avvocatura ci fa impantanare e perdere tanti soldi. L’aula consiliare non è il Tribunale di Avellino: queste cose sono antipatiche per tutti, assessori compresi. Si fanno sedute a fiume per discutere di debiti fuori bilancio: facciamo la somma e traiamo le conclusioni”.

“Ognuno può dire quello che vuole, ma in democrazia non c’è l’obbligo di ascolto -ha affermato in seguito Preziosi- come opposizione chiediamo confronto ma ciò non avviene. La Giunta e la maggioranza non devono danneggiare i cittadini con questo metodo poco trasparente. Si devono regolamentare i rapporti con le ditte perché se pagaste voi come maggioranza sareste più attenti, ma così si fa pagare la povera gente! L’inadeguatezza e l’incompetenza dei dirigenti non può essere scaricata su altri, perciò devono certificare che il loro settore non ha debiti. Facciamo una colletta per far vedere la diretta del Consiglio Comunale e non facciamo giochetti per far cadere il numero legale sulle questioni importanti legate al sociale!”.

Infine Cicalese ha continuato l’arringa contro la maggioranza: “è vergognoso assistere a queste discussioni per perdere tempo e non discutere le questioni più importanti per questa città. Il Sindaco esiste e la maggioranza lo deve appoggiare per non creare ulteriori danni alla città”.

Dopo l’approvazione del punto n. 17, l’assessore alla riqualificazione urbana Roberto Vanacore, invece, sul punto 4 ha informato che ci sono ad Avellino 1450 alloggi popolari: a Bellizzi, Rione Parco, via Pontieri, via Morelli e Silvati, etc. A Quattro Grane ovest vanno ristrutturati, e ci sono riparazioni da effettuare come per gli edifici di Contrada d’archi. A via Capozzi i lavori ripartiranno a settembre come pure a via Francesco Tedesco che avrà 34 alloggi in più, ma ci sono attualmente criticità sugli appalti. Infatti c’è un’interdittiva antimafia come anche a contrada Baccanico e a Valle. Per i 64 alloggi previsti a Picarelli ci vorranno 730 giorni lavorativi, ma ci sono criticità sui fondi regionali ed autorizzazione sismica dal Genio civile di Avellino. Infine via Giulio Acciani ha a che fare con i fondi PIU Europa, con inserimento di pannelli fotovoltaici: “le soluzioni, però, sono queste per quanto riguarda il diritto all’abitazione. O si mantiene l’alloggio con un’aggiunta economica, o lo si tiene così com’è, o lo si lascia”, ha spiegato Vanacore, suscitando la reazione di un cittadino che ha risposto: “Ottima relazione! 10 mesi che avete fatto? Andate via! Vergognatevi!”.

Costantino_PreziosiPreziosi, che è nato e cresciuto nei quartieri popolari, si è fatto interprete dei sentimenti di quel cittadino e di altri, pur presenti in aula consiliare: “chiedo maggiori spiegazioni per i cittadini. I fondi sono stati persi perché non sono stati usati per ristrutturare gli alloggi entro 4 anni. Non è corretto andare in periferia nei periodi elettorali ad illudere le persone. Non è giusto che gli abusivi scavalchino occupando le case, ma c’è anche amianto nelle case in via Acciani e la povera gente che è lì non deve respirarlo. Voglio essere da pungolo all’amministrazione affinché discuta di queste cose. Occorre una Commissione comunale speciale che vada a vedere chi ha diritto e chi no all’alloggio. Chi ha i soldi per permettersi una casa deve essere sbattuto fuori da quelle popolari! Facciamo luce su tutto e diamo la possibilità di vivere in modo dignitoso: se non c’è legalità non andremo da nessuna parte!”.

Poi Palumbo, rivolgendosi sempre a Giunta e maggioranza, ha affermato: “dovevate muovervi in quest’anno. Possiamo anche indire un Consiglio comunale a Napoli per parlare meglio dei fondi. Non si può perdere il controllo della situazione se si amministra la città. Alcuni dirigenti regionali ci prendono in giro. Bisogna individuare i responsabili (parte della colpa è delle precedenti amministrazioni di centro-sinistra) che devono pagare loro e non i cittadini”.   

Quindi per la maggioranza Antonio Genovese, assessore ai lavori pubblici in precedente amministrazione, ha ricordato che il terremoto del 1980 ha causato problemi che viviamo ancora oggi: “all’epoca si pensò alla prefabbricazione pesante in via d’urgenza. C’erano anche gare a ribasso con allungamento dei tempi di avanzamento e pagamento. Dalla Regione i soldi non si prendevano mai, pur chiedendoli e le imprese sospendono i lavori quando non vengono pagate. Con Caldoro la Regione no ci è stata amica, con Bassolino riuscivamo ad avere fondi per Avellino. Per quanto riguarda l’amianto sui tetti, è pericoloso quando si frantuma. Monitoravo ogni mese le case con i miei dipendenti e dicevo che bisognava intervenire solo per infiltrazioni d’acqua, ma sulle mattonelle dovevamo soprassedere per mancanza di fondi. Mi sono battuto con i funzionari regionali ed oggi se Foti è d’accordo sono disposto con tutti ad andare a Napoli a protestare”. “Serietà e rigore scientifico non devono mai mancare per trovare soluzioni ai problemi - ha aggiunto Iannaccone - agli atti parlamentari ci sono miei interventi sul napolicentresmo e sul fatto che la Regione ha trascurato le aree interne. Se necessario, quindi, si faccia un ufficio comunale che si interessi meglio della questione alloggi”.

Non essendoci un voto finale sul punto 4, Giordano ha constatato: “la maggioranza ha lasciato l’aula, tranne 6 consiglieri, su un argomento spinoso. Un giorno si può essere forti, ma gli altri si resta sé stessi. Chiedo la verifica del numero legale dopo ciò che è successo ieri. Il sindaco dico che non ha una maggioranza”. Così il Presidente Petitto ha fatto chiamare l’appello e sono risultati 15 presenti, 5 per la maggioranza (Arace, Grella, Percopo, Iannaccone, Galluccio) ed 8 per la minoranza (Ambrosone, Bilotta, Preziosi, Palumbo, Spiezia, Cicalese, Giordano) più Foti e Petitto. Allora non essendoci il numero legale Petitto ha dato 5 minuti prima di rifare l’appello, ma una volta effettuato, è risultata presente con Foti e Petitto solo l’opposizione. Perciò con 10 presenti alle ore 20: 16 la seduta è stata dichiarata deserta. Per conoscere il prosieguo, si veda: http://www.irpinia24.it/wp/blog/2014/05/30/comune-av-opposizione-occupa-aula-consiliare-sedendosi-nei-banchi-della-maggioranza/