Montella – Lettera aperta del Presidente della Misericordia Lombardi: “in nome della dignità, onestà e trasparenza”

flavio lombardi montella misericordiaMontella - Di seguito la lettera aperta del Presidente della Misericordia di Montella Flavio Lombardi in cui risponde ad alcune accuse fattegli negli ultimi giorni.

“In ossequio al vecchio proverbio “minor curanza maggior disprezzo” avrei voluto astenermi dal fare commenti alle offese rivolte al Popolo Montellese   ed alle menzogne arrogantemente sostenute sul palco dei comizi elettorali, ma l’orgoglio di appartenere a questo paese, l’amor proprio e la lealtà di cui vado fiero nonché l’onore di presiedere la benemerita Fraternita di Misericordia di Montella mi hanno infine spinto a rispondere, a chi dall’alto della sua oligofrènia politica ha definito avvezzi all’anonimato i cittadini di Montella, e la Misericordia un’ “Associazione che  invece di compiere il proprio dovere scrive manifesti e fa causa alla Curia”.

Ebbene a questo non illustre conosciuto rispondo sottoscrivendo la presente dapprima come libero ed orgoglioso cittadino di Montella e subito dopo quale Governatore pro tempore della Fraternita di Misericordia.

  • “Il Manifesto della Campana” fu solo ed unicamente una mia idea scaturita dal mio irrefrenabile senso del rispetto delle tradizioni e, perché no, per provocare il riesame della progettata sostituzione del “Varrecchione” e del “Battaglio”da parte di chi, ignaro della storia e spinto semplicemente dal voler fare qualcosa,  rimane indifferente verso ciò che ci è stato tramandato con duri sacrifici. Sta di fatto che solo a seguito di questo MIO segnale, recepito immediatamente da tutti i Cittadini Sensibili, con i rappresentanti delle Confraternite e di altre Associazioni locali fummo ricevuti dall’Arcivescovo il quale, lieto di ascoltarci e riconoscendo lecite le nostre lagnanze, volle rivedere quanto fino ad allora fatto, dando disposizioni per una nuova pianificazione dei lavori di restauro. Cosa c’entra la Misericordia? Qual è stato l’ oltraggio e verso chi? Quale nefandezza è stata mai commessa? Una cosa è certa: ad Agosto la “Nostra Campana” riavrà il suono di una volta.
  • La “Fondazione della Misericordia”: non è opera mia ma di alcuni promotori, forse neanche amici ma semplici conoscenti che, sottoscrivendo l’atto costitutivo ed in verità anche qualche cambiale  per far sì che questa Associazione nascesse, divennero Soci Fondatori: Benito Bocchino, Fulvio Lenzi, Gaetano Dell’Angelo, Gerardo Gambone, Gerardo Iannella, Mauro De Ceglie, Michele Molinari e Salvatore Bonavitacola (maresciallo)  questi i nomi ( in ordine alfabetico) degli otto tenaci e volenterosi cittadini tra i quali, ahimè, non compare quello di chi urlando dalla tribuna vuole far credere di essere il paladino di turno ed arrogarsi, così, anche la paternità di questa realtà che oggi con i suoi 18.975 interventi sanitari di varia natura, 8000 di emergenza 118, migliaia nei servizi ai dializzati, infiniti in quelli sociali,  ed innumerevoli in protezione civile, sostituendosi molto spesso ad un’Amministrazione Comunale latente           (non ultimo mettendo a disposizione una propria  navetta per collegare Toppolo di Panno a Piazza Palatucci)  porta alto il nome di questa meravigliosa cittadina e viene insignita di onorificenze in campo nazionale ed internazionale. Non basta fondare,  l’opera va continuata con impegno diuturno, senza mai demordere, arrendersi e/o lasciarla dinanzi alla prima incomprensione equivoco o difficoltà. La storia ci insegna che alla fondazione di grandi città spesso è seguita la loro distruzione causata dalla mania di grandezza di chi è venuto dopo. A proposito di associazioni chi non ricorda quella sportiva fondata con  passione e sacrifici da qualche illustre concittadino, anch’essa decorata con medaglia d’oro e chiamata “U.S. Felice Scandone”? Per colpa di chi è stata radiata? Perché ha dovuto addirittura cambiare denominazione? Non certo per opera dei fondatori ma sicuramente per colpa grave di chi per ultimo l’ha gestita.
  • la “Causa con la Curia”:risale a qualche decennio fa e fu intentata, previa delibera di approvazione degli organi statutari, contro la Curia Arcivescovile a seguito del rilascio dell’immobile sollecitato dall’Ordinario Diocesano con nota datata 07 settembre 2009. Dov’era il “predicatore” quando i giornali titolavano <<Nunnari sfratta la Misericordia”>>? Non fu né un oltraggio né un vilipendio, ma semplicemente una difesa dei diritti vantati sull’immobile oggetto della “contesa” detenuto  per quindici anni dalla Misericordia, dalla stessa mantenuto e migliorato con le offerte dei cittadini montellesi; tant’è che alla fine, per conciliare la controversia, si rinunciò alla prosecuzione della causa e la Curia esborsò la somma di 40.000.000 delle vecchie lire, che fu subito utilizzata per dare inizio alla costruzione della nuova sede, oggi prova di responsabilità, esempio di impegno portato a termine e fiore all’occhiello della Confederazione Nazionale e del mondo del volontariato. Dei miei sedici anni di Presidenza trasparente e democratica, senza indennità di carica o compensi di altra natura, dell’impegno incessante e gratuito svolto con passione ed abnegazione dai volontari che mi coadiuvano, hanno parlato, parlano e parleranno i fatti, le opere,  la casa di proprietà in via S. Capone, gli autoveicoli, i mezzi e le attrezzature, i bilanci sempre in attivo e puntualmente depositati presso la Regione Campania.

L’arroganza, la presunzione, la prevaricazione e la vana gloria non ci appartengono. Le intimidazioni e le minacce di applicazione di chissà quali provvedimenti neppure ci sfiorano, siamo e resteremo liberi da ogni e qualsiasi condizionamento, continueremo ad essere “misericordiosi” ed a riprova di tanto, per la giornata di domenica 25 p.v. abbiamo previsto  il servizio di trasporto delle persone portatrici di handicap ai seggi elettorali, di cui certamente usufruirà anche qualche sostenitore di chi purtroppo ci denigra.

Tutto ciò, senza mai fare politica o demagogia, ma ponendo in essere”, sempre più forti del senso di volontariato, quelle “Opere di misericordia, per amore di Dio e del prossimo”,  previste dalle norme statutarie”.