Europee – D’Alema a Lioni per Cozzolino e Paolucci (Pd): “urge democratizzazione dell’Europa, no all’austerity”
Lioni – Una grande folla ha accolto ieri, presso il Cinema Nuovo di Lioni, l’arrivo dell’on. Massimo D’Alema all’incontro tenutosi dal Pd in vista delle elezioni europee.
Presenti al tavolo i candidati Massimo Paolucci e Andrea Cozzolino insieme al sottosegretario Pd Umberto Del Basso De Caro. A prendere la parola il segretario provinciale Pd Carmine De Blasio: “Stiamo per percorrere l’ultimo miglio di questa campagna elettorale. È importante ora più che mai non perdere la speranza: i giovani devono credere nella realizzazione del nostro progetto politico e sostenerci non sprecando questa importante occasione di voto. No, dunque, all’astensionismo e allo scoraggiamento”.
A prendere la parola il candidato Pd Andrea Cozzolino: “Abbiamo sinora subito una politica europea di austerity che ha impedito al Mezzogiorno d’Italia di reagire alla povertà e alla disoccupazione. Dobbiamo concentrarci sul fatto che in queste ore si sta consumando il fallimento del centro destra e parlare, dunque, a quell’elettorato che nella scorsa tornata elettorale ha preferito sostenere loro a discapito nostro. Che questo voto si carichi di lotta per riavviare l’economia del Mezzogiorno e dell’Italia”.
Discorso simile quello intrapreso dal candidato Pd Massimo Paolucci: “Finora è stato fatto soltanto riscaldamento. Le prossime 72 ore saranno decisive per la campagna elettorale e durante questo breve periodo dobbiamo concentrarci quanto più possibile sul confronto diretto con i cittadini. È bene l’elettorato capisca che non si tratta di un derby tra Italia e Germania bensì di un’occasione utile alla risalita dell’Europa con l’elezione di europarlamentari seri e proiettati allo sviluppo del lavoro e delle risorse. Dobbiamo ricreare una squadra del Sud che difenda le ragioni del Mezzogiorno, ridotto ora ad una somma di solitudini”.
Intervento brevissimo quello del sottosegretario Pd Del Basso De Caro il quale ha voluto soltanto sottolineare la poca credibilità della giunta regionale Caldoro: “In questi giorni sia il Presidente che gli assessori si sono avvicinati alle comunità irpine prossime al voto, pur non essendosene mai interessati. Il Presidente Caldoro ha parlato di accelerazione della spesa proponendo una delibera non ancora confermata da un decreto. Questo è il loro gioco: fare delle promesse che non si sa se verranno mantenute”.
A concludere l’incontro l’atteso intervento dell’on. Massimo D’Alema: “è un dovere politico e morale comprendere quanto sia cruciale questo voto per l’avvenire del nostro paese e del continente. Del resto, loro destini sono incrociati e in merito a questo amo citare una frase di Alcide De Gasperi: ‘solo nel processo di unità politica dell’Europa i problemi dell’Italia troveranno soluzione’. Il nostro obbiettivo è farci eredi di questa gloriosa tradizione”. Il Presidente D’Alema ha poi messo in luce la gravità in cui versa l’Europa in merito a movimenti nazionalisti emergenti in Europa: “Stiamo correndo il serio rischio di vedere l’Europa in frantumi a causa di nazionalismi emergenti. Ne vediamo anche in Italia, dove il Veneto reclama l’indipendenza, ma ancor di più in paesi come la Francia in cui stanno emergendo i neofascisti, in Grecia dove il terzo partito è nazista, e in Ungheria dove il partito nazista sta prendendo forza. Ricordo ancora i tempi in cui oltrepassare i confini tra Francia e Germania era pericolosissimo, molte le stragi che hanno visto morire innumerevoli giovani; ora il passaggio di confine è quasi del tutto inavvertito. Il nostro scopo deve essere questo: portare avanti questi progressi impedendo la resurrezione di pericolosi nazionalismi”.
Non sono mancati riferimenti ad avversari politici quali il centrodestra e il M5S: “Sostenere una politica antieuropeista come quella di Grillo significa condannare l’Italia ad un suicidio collettivo. Noi dobbiamo cogliere l’opportunità del voto per portare in Europa una classe politica che creda nel progetto europeo e riporti l’Italia in auge. Una classe politica credibile che apra le porte del confronto, non dello scontro e della diffidenza come è avvenuto sinora. Siamo stati rappresentati in Europa da politici come Berlusconi e Borghezio; pensate se nell’Europarlamento arrivassero anche politici come Grillo e Casaleggio, come potremmo mai stupirci se l’Europa decidesse di metterci da parte?”.
L’intervento dell’on. D’Alema si è poi concluso con l’elenco dei punti fondamentali su cui si basa il progetto politico europeo del Pd: “il nostro è certamente un progetto politico ambizioso ma, nonostante questo, abbiamo già visto i primi risultati in Italia. Renzi, appunto, sta coraggiosamente mettendo in atto dei cambiamenti che stanno dando i primi frutti. Per far sì che l’Italia veda realizzati tutti i progetti del Governo Renzi è necessaria una democratizzazione dell’Europa e che, dunque, si abbandoni la politica dell’austerity in favore di una politica basata sui principi della sinistra: il lavoro, l’uguaglianza, la solidarietà. Se il Pd vincesse queste elezioni entreremmo a far parte di una grande classe politica, quella dei socialisti europei, che porterebbero ad una svolta epocale nella politica del continente. Con questo grande risultato – ha proseguito – riusciremmo a restituire all’Italia un ruolo propulsivo, centrale nella politica europea. C’è bisogno di un’Europa più unita, che conti di più nel mondo, al fine di riacquistare valore ali occhi di potenze mondiali come la Cina e la Russia. Dobbiamo rendere meno vantaggiosa la speculazione fiscale e impedire, dunque, che i ricchi continuino ad arricchirsi a discapito della popolazione e che le banche che ottengono fondi dalla BCE continuino a rifiutarsi di sostenere economicamente i nostri imprenditori. C’è bisogno di una Europa che si rivolga al Mediterraneo: non possiamo permettere che il nostro mare diventi culla di morte di giovani donne e bambini in fuga dalla guerra. È dovere dell’Europa aiutare i profughi e non certo condannarli a morte. Insomma, il Pd – ha concluso l’on. D’Alema – è l’unica forza politica in grado di salvare il paese: solo con noi si riavvicina la speranza di poter uscire dal tunnel e rivedere, finalmente, la luce”.