Amministrative 2014 – Miletti: “a Bonito piccole cose quasi a costo zero”

milettiBonito - Dopo la presentazione della lista “Progetto Comune per Bonito”, con candidato a sindaco Giuseppe De Pasquale, il candidato consigliere Valerio Massimo Miletti si sofferma su alcuni temi specifici del suo futuro impegno.

“La tutela, la valorizzazione e la conservazione del nostro patrimonio storico, artistico e culturale corrisponde all’identità del paese stesso. Capirete, invece, il grave danno che Bonito ha subito negli ultimi 50 anni. I terremoti hanno gravemente danneggiato gli immobili sacri e civili, ma l’uomo ha fatto il resto”, afferma Miletti ricordando la perdita della chiesa dell’Oratorio, del Palazzo Cassitto, della chiesa madre, del castello normanno. “Siamo circondati dai fantasmi degli edifici del passato. Intere zone del paese sono state completamente cancellate: l’Ariella, le Parrocchie (agglomerato di piccole case suddivise da un dedalo di stradine), Vigna la Corte”. Invece Vico Elena, ricorda Miletti, è stato valorizzato da Gaetano Di Vito (del Museo della civiltà contadina, delle arti e dei mestieri) che per due anni, collaborando con alcuni enti locali, vi ha organizzato una manifestazione con Presepe vivente, mostra fotografica, mostre di oggetti antichi e di artigianato locale: “L’affluenza di pubblico fu considerevole, proprio a dimostrazione che c’è, da parte dei cittadini, il desiderio di riscoprire queste zone dimenticate e profumate di antico. Il vicolo molto probabilmente risalente addirittura al periodo longobardo”.

Infine, c’è da segnalare e recuperare anche il Vico Manin, alle spalle della chiesa di San Giuseppe: “oltre a tener pulito questo percorso, immerso nel verde, ad un passo dal centro del paese, nei pressi dei lavatoi si potrebbero realizzare panchine e tavoli, creando un’area attrezzata tipo pic-nic, e sarebbe una bella idea quella di intitolare questo luogo al suo promotore Antonio Fiore, sindaco negli anni ‘50”.

“Non abbiamo la bacchetta magica, come non l’ha nessuno, ma sono convinto che sia possibile realizzare tante piccole cose che non necessitano di spesa, o almeno di spesa eccessiva. Basta solo un po’ di buona volontà, di collaborazione e di qualche buona idea – aggiunge Miletti – come ad es., quello di dare un riconoscimento a coloro i quali hanno fatto qualcosa per il paese. I luoghi che ricordano qualche personaggio bonitese sono solo la piazza M. Gemma (militare al servizio dell’imperatore di Germania a metà del ‘600) e il largo G. A. Cassitto (giurista e letterato tra il ‘700 e l’800). Eppure Bonito ha avuto, per il passato, personaggi davvero illustri: Raffaele Cefalo, illusionista e mago di fama mondiale, potrebbe essere motivo di qualche convegno sulla magia e l’illusionismo. Mostre fotografiche potranno essere realizzate ugualmente con estrema facilità, chiedendo in prestito alla popolazione foto di famiglia”.

“Altra cosa realizzabile è quella di tener conto di anniversari, organizzando dei convegni di vario tema, a seconda del personaggio, a cui si potrebbero intitolare dei Premi. Quest’anno, ad es., è ricorso il centenario della nascita dell’Onorevole Alfredo Covelli (a febbraio) e, tranne una Messa, a Bonito non si è riusciti ad organizzare nulla. Ad agosto ricorrerà il 150° anniversario della nascita del musicista Crescenzo Buongiorno, molto famoso in Germania, amico di Puccini e del librettista Luigi Illica. A settembre sarà il 70° anniversario della nascita dell’Onorevole Michele D’Ambrosio, docente universitario, uomo politico e deputato al parlamento. In quest’anno ricorre anche il centenario della ricostituzione dell’Unione Agricola Operaia da parte di Crescenzo Miletti, sindaco di Bonito per più di vent’anni, e benefattore del paese. L’associazione nacque con finalità educative, di crescita degli operai e di aiuti economici per tutta la popolazione bonitese. A luglio, ricorre anche il centenario della I Guerra mondiale e sono in programma praticamente in tutta Europa, manifestazioni, convegni, dibattiti, mostre. Peccato essersi lasciati sfuggire l’occasione di celebrare un altro avvenimento ancora vivo nella memoria di tanti bonitesi. A settembre 2013 ricorreva il 70° anniversario del duro bombardamento nella II Guerra mondiale a cui fu sottoposto il paese e in cui persero la vita 12 persone. Occasione persa per ribadire soprattutto presso le giovani generazioni che nessuno dovrebbe mai conoscere gli orrori della guerra!”

Ricorda, inoltre, la disponibilità delle associazioni territoriali: Pro Loco, Forum dei Giovani, Ampas, Lida, Oratorio S. Crescenzo (scuola calcio), Università della Terza Età, CIF. “Garantiremo loro tutto il nostro sostegno, morale e materiale, per quanto possibile, favorendone e promuovendone le iniziative, destinando ad esse maggiori risorse economiche”.

Altra cosa facilmente realizzabile sarebbe la costituzione di un Museo civico che funga da volano per la promozione del turismo, da sistemare nelle sale del restaurato Convento di Sant’Antonio: “La popolazione potrebbe contribuire direttamente, donando un oggetto per ciascuna famiglia, che verrebbe a costituire il patrimonio storico ed etnoantropologico bonitese da conservare e valorizzare. Molti dei paesi circostanti hanno anche ben più di un museo. Nostra intenzione è anche quella di attivarci per l’immediata riapertura della Biblioteca, magari sempre nei locali del Convento, particolarmente adatti alla necessità di fruire di un luogo storico, tranquillo e silenzioso, dove poter consultare i numerosi testi presenti. L’intenzione è quella di avvalersi, almeno in un primo momento, del volontariato e Associazioni, che, a turno, potrebbero assumersi l’impegno di tenere aperta la struttura, non gravando, così, totalmente su nessuno. Altra idea, sarebbe quella di istituire dei corsi di cucina tipica, anche per promuovere la socializzazione, avvalendosi delle brave cuoche locali e di alcuni (altrettanto bravi) giovani studenti o già diplomati presso le vicine scuole alberghiere”.

Si è soffermato, infine, sul tema del randagismo, problema molto presente e sentito a Bonito: “va affrontato una volta per tutte. Il grado di civiltà di una comunità si misura anche dall’attenzione che pone agli animali presenti sul territorio. Troppi soldi sono stati spesi in 9 anni (circa 100.000,00 euro) per affidare i cani accalappiati a strutture private che non hanno garantito affatto la cura e l’incolumità degli animali loro affidati. E spesso le bestiole sono decedute prima ancora di arrivare a destinazione, o subito dopo. L’intenzione è quella di favorire l’adozione di cani abbandonati, sensibilizzando le persone al problema dell’abbandono degli animali domestici. Ci impegneremo a venire incontro a tutti coloro che adotteranno un cane, coprendo le spese veterinarie e la sterilizzazione delle femmine, cosa da effettuarsi anche su tutti gli esemplari presenti sul territorio”.