Europee 2014 – Gargani(NCD): “Unici con un progetto per l’Italia e per l’Europa”

gargani2Avellino – Si è chiusa oggi ad Avellino la campagna elettorale di Giuseppe Gargani candidato alle europee con la lista UCD-PPE.

Una campagna elettorale che – come ha spiegato l’on. Giuseppe De Mita – si chiude con rammarico in quanto anche questa volta l’Italia ha perso la grande occasione per riflettere sull’Europa. L’Italia poteva porsi con maggior autorevolezza e in maniera meno adolescenziale e parlare di ripresa ma ha ridotto la campagna elettorale ad un discorso di superficie facendolo diventare il termometro che misura il consenso alle prossime politiche italiane”.

“Potrebbe essere visto anche come termometro – continua – se solo servisse a far capire quello che è stato il risultato del febbraio 2013 che segnalavano un crollo dell’equilibrio bipolare e l’emergere di una forza di protesa oltre alla registrazione di un notevole allargarsi di quella fascia del paese che non si riconosce più in nessun partito. E mentre a dicembre si tentava di mettere insieme le forze popolari nella maggioranza di governo per aprire il dialogo con il PD sulle riforme, noi – sottolinea – abbiamo spaccato l’UDC. Abbiamo spinto affinchè si realizzasse un nuovo partito perché da un lato c’era Casini che ipotizzava la ricomposizione tra  moderati mettendo insieme tutti a partire da Berlusconi e chi come noi riteneva che il berlusconismo doveva essere superato e prendevamo atto che Alfano era con noi in maggioranza di governo e dava un senso. L’intesa era necessaria ma il modo in cui era stato realizzato non trasmetteva la prospettiva che noi stiamo dando. Noi non abbiamo trasmesso in maniera compiuta senso politico e prospettiva che vogliamo darci e dopo le elezioni riprenderemo a ragionare”.

“Il problema adesso – conclude De Mita – è se le forze politiche vogliono porsi il tema del rinnovamento e lo incarnano rendendolo evidente o non c’è questo rinnovamento. La responsabilità di questo immobilismo di Governo ha un nome ed un cognome perché il Governo poteva ripartire già a dicembre con Letta ma Renzi, dall’alto, l’ha frenato dicendo che prima si doveva comporre la segreteria di partito e poi pensare al Governo. Non bisogna pensare che le elezioni siano un derby tra la rabbia di Grillo e la speranza di Renzi ma c’è la necessità di capire le questioni e risolverle. In questo momento noi siamo l’ipotesi che ha una sua prospettiva guardando al futuro mettendo alle spalle tutti i limiti del passato”.

Noi siamo fiduciosi del cambiamento – ha commentato Giuseppe Gargani, pronto a ricandidarsi al Parlamento Europeo – Non dobbiamo abituare il popolo italiano a votare “contro” ma votare “per”, per un progetto, un’idea, un partito, un valore , un simbolo che esprime un messaggio. Questo partito è l’unico che si sforza a dare una prospettiva un progetto, può darsi manchevole ma un progetto per l’Italia e per l’Europa. Votare per l’Europa è votare per l’Italia chi ha detto che votare contro l’Europa è votare contro – dichiara riferendosi alle parole di Fratelli d’Italia – ha commesso un delitto. L’Europa è una realtà, una condizione per la quale siamo oggi in un contesto complessivo di diritto comunitario. I fondi europei sono l’ennesima dimostrazione di come l’Europa non sia ostile. L’Europa ha un piano quinquennale che l’Italia meridionale utilizza solo in parte mentre altri paesi lo utilizzano al 100%. Noi siamo pronti a ricominciare – chiosa – l’esperienza è popolare, è preziosa e va tutelata”.

A sostenere Gargani anche Ciriaco De Mita, amico di sempre, attualmente in corsa alle amministrative di Nusco come sindaco: “In politica il segreto del successo è di stare insieme. Da soli non è possibile fare politica. La politica è come un medico che aiuta le persone a guarire ma se davanti ci troviamo un presidente del consiflio che invece di fare i fatti fa solo promesse – sottolinea De Mita riferendosi a Renzi – è un ragazzo avventuroso che rischia di essere vinto da Grillo perché se dice le bugie perde contro chi dice la bugia più grossa. Il PD si crede forte perché sono tanti e si disperdono ma sono persone senza pensiero e speranza. Dobbiamo uscire da questa fase di inerzia che abbiamo attraversato. Solo così potremo essere riferimento per l’affermazione di un volere che solo l’idea è l’anima della democrazia”.