Caos alloggi popolari – La Verde si difende e minaccia il blocco delle assegnazioni

la verde di iorioAvellino -  Il grande polverone alzato in questi  giorni relativo all’annosa questione degli alloggi popolari sembra non voler dissiparsi.

Stamane, l’assessore con delega agli alloggi, Stefano La Verde, ha voluto mettere in chiaro la vicenda puntando il dito verso chi sta tramando contro la trasparenza delle operazioni che l’amministrazione intende svolgere.

C’è qualcosa che non quadra ed io non riesco a darmi spiegazioni – ha spiegato l’assessore La Verde – quando ho accettato questa delega sapevo bene a cosa andavo incontro e con chi mi sarei scontrato oltre alle situazioni che avrei trovato ed è per questo motivo che per avere un quadro chiaro della situazione ho chiesto che mi venisse fornita tutta la documentazione relativa alla questione degli alloggi popolari e spero che tutta la documentazione che mi è pervenuta sia completa perché sono stato chiaro con gli uffici che non avrei tollerato sotterfugi anche se la situazione che si è presentata è al limiti del paradossale: cittadini che si presentavano al comune a richiedere il mantenimento delle promesse ricevute da altre personalità della precedente amministrazione o ritrovarmi accerchiato da abusivi che volevano occupare alloggi vacanti che erano stati assegnati ai legittimi proprietari e trovarmi costretto a dover chiamare i carabinieri per far rispettare la legge e non solo”.

La lista di dubbi che l’assessore ha presentato è lunga ma quelli che hanno destato maggior scalpore sono frutto di due nulla osta fatti dallo Iacp nei confronti di un’abitazione, in via Giovanni Battista Basile, assegnata a due proprietari diversi, uno dei quali ha proceduto all’occupazione abusiva dell’alloggio e dell’assegnazione di un’altra abitazione ad un cittadino che non era presente in graduatoria e tantomeno non aveva titoli per subentrare che stando a quanto dichiarato il cittadino in questione sarebbe un parente di un dipendente comunale.

“Questi nulla osta non sono nient’altro che un’istigazione all’occupazione abusiva degli alloggi sfruttando le difficoltà delle persone ed impedendo a chi ha il potere di assegnare di poter operare. Fin quando non si verrà  a capo di questa situazione e si decida di fare chiarezza – tuona La Verde – io bloccherò le assegnazioni pur continuando con gli sgomberi. E’ giusto che su dica basta una volta per tutte e che vengano dissipate queste nebbie consentendo il ritorno alla legalità e alla trasparenza. Se così non dovesse essere denuncerò qualsiasi abuso. Io non faccio promesse e non ne ho fatte e non sono obbligato a dare risposta a quanto accaduto prima del 3 luglio e da quando sono stati predisposti i criteri di intervento, in sinergia con le parti sociali”.

La Verde ha infatti spiegato come si sia convenuto all’individuazione delle priorità presenti sul territorio: “L’amministrazione comunale dopo mesi di ricognizione ha stabilito i criteri che dovevano essere seguiti per poter procedere in merito agli sgomberi destinando le prime case a coloro i quali hanno dovuto abbandonare le loro case dello stabile a Rione Mazzini, a rischio crollo, lo scorso 22 novembre per evitare un aggravio di spese per le casse comunali per poi passare allo scorrimento della graduatoria senza deviazioni extrabando fatta eccezione per le emergenze come nel caso degli abitanti di Picarelli problematica al vaglio dell’amministrazione al fine di trovare una giusta soluzione a quest’emergenza”.

Nel frattempo, stamane al tavolo dovevano essere presenti anche i funzionari del comune. Un’assenza, questa, che non è passata di certo inosservata e alla quale l’assessore ha risposto così: “Mi auguro che la loro assenza sia dovuta a problemi di ufficio e nient’altro” anche se circola voce che la loro assenza sia dovuta a pressioni.

Intanto, La Verde lancia una provocazione alla città: “Questa città, una volta per sempre, vuole avere regole che consentano di vivere in maniera civile oppure intende continuare a vivere in quella che vuole essere un’anarchia, un far west? Io sono intenzionato ad amministrare secondo quelli che sono i criteri e i crismi della legalità e della trasparenza e nel momento in cui avverto che qualcosa non va allora è giusto che intervenga la Procura e si esprima in merito e quando sarò chiamato  - chiosa l’assessore – porterò davanti le autorità i fatti circostanziali e le mie perplessità sull’assessorato che così come strutturato attualmente non ha senso di esistere”.