Riforma P.A. – Rughetti: “Vera scommessa per riorganizzare lo Stato”

rughettiAvellino – Riorganizzare lo Stato attraverso una nuova logica che stabilisca i fabbisogni del territorio lavorando in sinergia con i comuni e con le Regioni che avranno un ruolo centrale per la riorganizzazione del Paese.

Questo è il fil rouge per riorganizzare la Repubblica presentato questa mattina dal sottosegretario alla semplificazione e alla pubblica amministrazione, Angelo Rughetti.

Abbiamo una struttura amministrativa figlia del ’48, sistematizzata alla meglio maniera, e della casualità che deve essere assolutamente rivista – spiega il sottosegretario – ridisegnando un organizzazione istituzionale che abbandoni quello schema rigido e poco produttivo e che dia alle Regioni e ai comuni, attraverso l’abolizione delle Province, la possibilità di interrogarsi sul serio di cosa si ha bisogno e poi poter passare alla ricostruzione della macchina amministrativa avendo come unico punto di riferimento l’idea di insieme”.

Un punto di partenza abbastanza  centrale, quello della riorganizzazione degli enti, se si pensa che da qui poi si passerà alla riforma delle aree metropolitane, dell’area vasta fino ad arrivare alla riforma della pubblica amministrazione.

 “La riorganizzazione degli enti è importante – continua Rughetti – ed è necessario farla attraverso reti, con piani territoriali di servizio a cui appartengono, imprese, servizi…, sui quali poter poi ricostruire la pubblica amministrazione, attualmente rigida ed astratta, al fine di migliorarla e renderla efficiente e competitiva anche al di fuori del Paese”.

I punti principali di questa nuova rivoluzione mirano principalmente alla semplificazione delle procedure ed alla standardizzazione di queste “attraverso la possibilità di poter avere a disposizione un modello unico in cui – sottolinea – vengano richiamate tutte le casistiche in materia di edilizia, ambiente e attività produttive in cui tutto sia uguale per tutti con l’unica differenza data dai richiami alle leggi regionali” ma soprattutto una conferenza di servizi che possa sopperire a quel problema di governance che si crea al momento di avere l’ultima parola sulle decisioni perché come precisa il sottosegretario “In Italia non c’è un capo che ha l’ultima parola su tutto. Con la conferenza dei servizi lo Stato nomina una persona che ha il mandato di esprimere un parere assoluto nel rispetto del procedimento. Oggi esiste una cosa simile attraverso la richiesta del parere al consiglio dei Ministri ma bisogna calare questa funzionalità sui territori che sono i titolari ultimi dell’interesse generale e particolare della pubblica amministrazione”.

I modi d’intervento sono molteplici tra questi troviamo l’eliminazione degli ostacoli in materia di digitale consentendo la creazione di servizi alla creazione di un’unica anagrafe e all’inserimento di dati con eguale catalogabilità al fine di consentire  un’interoperabilità tra gli enti.

E’ un cambiamento che lega tutto anche la riforma del Senato - aggiunge – che deve diventare un luogo di composizione di tematiche ed istanze e fungere da ago della bilancia. Un momento di convergenza tra la politica dei partiti e quella territoriale al fine di chiudere le distanze e consentire alla politica di mettersi in sintonia con il Paese”.

La riorganizzazione della Repubblica sul territorio è la vera scommessa epocale di queste riforme – conclude il sottosegretario Rughetti – Bisogna prendere il toro per le corna risolvendo una volta per tutte il problema puntando al vero cambiamento e non limitarci ad organizzare semplicemente le norme senza cambiare nulla”.