Salario minimo legale, Giugliano(Cgil): “l’Europa si farà carico di quest’onere?”

cgil“Nel  1894,  la Nuova Zelanda, paese confrontato con una forte immigrazione europea, fu il primo stato ad introdurre un salario minimo legale. Questo poi si e’ generalizzato nei paesi sviluppati dopo la crisi degli anni 1930. Attualmente, in  21  dei  28  paesi dell’ Unione Europea vi sono salari minimi stabiliti dalla legge. Nei paesi che non hanno ancora un salario minimo legale, i contratti collettivi di lavoro coprono la maggior parte degli impieghi.  Essi contengono anche precise disposizioni in termini di salari. Ma c’ e’  anche la necessita’ di proteggere tramite la legge i nuovi lavoratori precari, poiche’, secondo me, va riconosciuta l’ incapacita’ del mercato di attribuire un valore minimo al lavoro“. Questo quanto dichiarato nella sua nota da Mimmo  Giugliano, Cgil.

“L’ introduzione di un salario minimo legale dovrebbe permettere di rendere il lavoro sufficientemente attraente e si potrebbe anche evidenziare un legame positivo tra l’ aumento del salario minimo e la crescita dell’ occupazione, , anche se bisogna ammettere che oggi e’ molto difficile determinare in modo inequivocabile quel legame, poiche’ gli effetti variano, tanto piu’ in un sistema economico sempre piu’ aperto. Le disuguaglianze sociali rischiano di “amputare la crescita”. Le disuguaglianze creano frustrazioni tra la gente, aumentando il rischio di instabilita’. I disordini sono alimentati da un senso di ingiustizia.

La domanda e’ : questo governo, e soprattutto una nuova Europa, vorra’ farsi carico politicamente di praticare una scelta democratica connotata da coesione e da pace ?