Cisl Fp – Gli enti locali campani si trovano al centro di rilevanti trasformazioni

cisl 16 aprileAvellino – Oggi pomeriggio al Viva Hotel la Cisl Funzione Pubblica ha organizzato una giornata di studio, per aumentare le conoscenze di tutti i delegati SAS (Sezioni Aziendali Sindacali) e RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) nell’ambito delle Autonomie locali, le quali presto avranno processi di riforma nazionali e locali, che la Cisl FP spera non tradiscano un livello istituzionale ottimale sul territorio, capace di rispondere ai bisogni dei cittadini.

Ciò che è emerso da alcune riflessioni dei relatori è che spesso non c’è interesse a cambiare le cose. Perciò solo il mettersi insieme può rappresentare il futuro delle autonomie locali, perché porta al risparmio. Infatti, dei 551 Comuni in Campania, l’80 % di questi enti (quasi tutti sotto i 15.000 abitanti) vivono difficoltà economiche.

Le Autonomie locali richiedono un processo di ridefinizione dei compiti per rispondere alle nuove esigenze dei cittadini e delle imprese con servizi di qualità presenti sul territorio e sostenibili. Perciò c’è stato un protocollo siglato con la giunta della Regione Campania, che permetterà di aprire un confronto stabile sulla riorganizzazione degli enti a livello regionale e territoriale. Oggi era presente anche Pasquale Sommese, assessore regionale al Turismo, ai Beni Culturali, alle Risorse Umane e agli Enti locali. Sommese ha richiamato ad affrontare temi sempre in un quadro di insieme, e mai nel dettaglio: “Occorre un’esperienza amministrativa prima di impegnarsi in politica. Il sindacato è una grande scuola formativa. Che effetti sortirà la legge Delrio del 7 aprile? Il piano regionale strategico aiuta, ma la programmazione delle risorse future (2014-2020) vanno realizzate con l’aiuto del sindacato”.

cisl viva hotelInvece il Presidente campano dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), Francesco Iannuzzi, ha dichiarato: “dal 2007 ad oggi tutte le leggi di stabilità o finanziarie hanno trasferito dai Comuni e Provincie molte risorse economiche alla Regione perché è utile evitare spese improprie. Conosciamo bene il ministro Delrio che è stato presidente di ANCI Italia. Tuttavia la finalità del suo ddl sembra che sia stato di mera ragioneria e contabilità per raggiungere obiettivi di bilancio. A questo punto, un cittadino di una città metropolitana come farà a confrontarsi con il sindaco che ha avuto un elezione frutto di patteggiamenti e di accordi? Se i sindaci non riescono a dare risposte perché privi di strumenti la gente non trova più via d’uscita. Il legislatore sicuramente fa tentativi per riordinare il sistema. Tuttavia se non ci fossero fondi strutturali non si potrebbe aiutare i Comuni”.

I processi di riordino devono essere pensati individuando un nuovo assetto che tenga dentro le vere economie di spesa con la funzionalità dei servizi avvalendosi delle professionalità e competenze dei lavoratori. Per offrire giusti strumenti di conoscenza a chi opera nel settore oggi è stata consegnata una cartellina con dei documenti ai partecipanti al convegno. Ci sono, ad esempio, i contributi del Prof. Stefano Colotto, del Dipartimento Fisco, Previdenza, Riforme Istituzionali. Colotto spiega che la legge n.56 “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni” prevede, oltre a Roma Capitale, altre nove città metropolitane: Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria. Inoltre, il Prof. Augusto Sacchi ha commentato il decreto legge 6 luglio 2011 n.98 sui piani di razionalizzazione.

Ma anche altri sono i contenuti in esame: 1) Analisi e proposte su città metropolitana, provincia e associazionismo dei comuni (redatto dal gruppo di lavoro Autonomie Locali della Cisl FP Campania); 2) Le materie oggetto di contrattazione decentrata secondo i CCNL di comparto; 3) Protocollo d’intesa su riordino territoriale del 19 novembre 2013; 4) Linee guida per il riordino partecipato del Territorio e delle sue istituzioni.

Il Prof. Colotto, infine, ha preparato una scheda di lettura sul Disegno di Legge Costituzionale “Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del Titolo V della parte seconda della Costituzione”.