Isochimica – Cicorlo Foa (PD):”5 azioni per la bonifica”

ranieri circolo foa bove todiscoAvellino –  “5 azioni per tracciare delle linee guida affinché la questione dell’Isochimica trovi soluzione”. Questo quanto emerso stamane nel corso della prima riunione operativa del progetto Luoghi ideali di Fabrizio Barca.

Il percorso individuato interesserà la bonifica dell’Isochimica. “Un progetto ambizioso – spiega Giovanni Bove, coordinatore del Circolo Foa– che sicuramente non porterà alla bonifica dell’area entro il 2015 ma che si prefigge l’obiettivo di far sì che la questione isochimica diventi di rilievo nazionale attraverso l’ausilio di linee guida volte alla costruzione di una rete che veda il coinvolgimento di tutte le parti. Il nostro obiettivo consterà nel capire bene come stanno le cose ed individuare una linea prospettica sul progetto di bonifica e del dopo bonifica”.

Il percorso, così come reso noto nel corso della conferenza stampa, si avvarrà di 5 azioni:

-          una recognition generale per comprendere il dato tecnico-giuridico sull’Isochimica facendo luce su chi, attualmente, è titolato a fare le cose nell’ex isochimica. “Per far ciò – evidenzia Bove – servirà un tavolo di concertazione tra tutti i soggetti interessati, comune, curatela fallimentare, privati, Arpac … per capire insieme lo stato dell’arte

-           una campagna di sensibilizzazione del quartiere per il recupero della memoria storica dell’Isochimica

-          un presidio permanente per la bonifica dell’isochimica per capire i canali da utilizzare per la proposta di finanziamento. “Qui – commenta Bove – pensiamo alla realizzazione di una campagna, semmai con l’ausilio di testimonial diretti, volta alla sensibilizzazione delle istituzioni e dell’opinione pubblica sulla vicenda

-           creazione di percorsi di progettualità partecipata al fine di individuare la destinazione dell’area una volta bonificata.

-          l’individuazione di strumenti a tutela dei lavoratori.

 “Questo progetto – interviene Andrea Ranieri, della direzione nazionale del Pd a cui è stato affidato il compito di seguire il progetto – permetterà di dare alla politica un senso nuovo. In quest’anno bisognerà lavorare per far sì che questo problema abbia rilievo che merita perché – sottolinea –  se questo disastro ambientale si fosse verificato al Nord avrebbe subito avuto pieno risalto su tutte le prime pagine della stampa, esempio può essere ciò che è accaduto a Casale Monferrato”.

“ Dobbiamo trovare le procedure e le modalità giuste per far assumere alle istituzioni le responsabilità che gli spettano ed ottenere risposte adeguate su tempi, modi e possibilità di reperire fondi per una bonifica che non duri un secolo discutendo con la cittadinanza sul futuro dell’area una volta bonificato. Solo in questo modo – conclude Ranieri – la popolazione potrà avere un controllo chiaro e democratico sulla questione.  Mi aspetto alla fine del percorso il riconoscimento dell’entità e danni che questa cosa ha creato ad operai e cittadini che sulla base di questo riconoscimento la bonifica del luogo diventi questione prioritaria a livello nazionale in modo tale che ai cittadini venga detto in modo chiaro chi, dove e quando verranno messi in atto gli interventi necessari”.