Vicenda 2 per 1000 IRPEF, siamo ai titoli di coda della Democrazia

ires-irpef-irap_324x230Roma – La casta è casta, un club esclusivo per pochi eletti. La vicenda del due per mille, quello che da quest’anno i contribuenti  potranno destinare dalla propria Irpef, ad un partito politico, lascia sconcertata.  Si badi bene,  è stata nominata una specifica Commissione, per determinare i soggetti politici, in regola con i requisiti richiesti (non stabiliti dalla Commissione), per  essere inclusi nell’elenco dei partiti che possono essere destinatari del  due per mille e fra i requisiti, è richiesta la rappresentanza Parlamentare, per fruire di questa  possibilità. Si tratta a giudizio del Sindacato Comparto Sicurezza e Difesa (SCSD), non del vecchio finanziamento pubblico dei partiti, ma di una chiara volontà del contribuente di destinare una piccola quota della propria Irpef, ad un partito, regolarmente costruito prima dell’entrata in vigore della legge, in possesso di determinati requisiti. Giusto, tutto bene, ma perché escludere chi attualmente  non è presente in Parlamento, pur avendo presentato liste  in tutti i tipi di consultazioni elettorali, con il proprio simbolo, eleggendo, fra l’altro, consiglieri Comunali, provinciali, regionali, parlamentari europei  e contribuendo, in coalizione, a far eleggere  centinaia  di parlamentari e raccogliendo, complessivamente, milioni di voti. Com’è noto, la situazione economica  di tantissimi partiti, è tutt’altro che rosea ed allora perché  un gruppetto di partiti, quelli presenti in Parlamento, può fruire del 2 per mille, e questi partiti no?  Questi partiti,  avranno ancora più difficoltà ad accedere  al Parlamento, mentre chi già è presente  in questa istituzione, può diventare ancora più forte  e giova precisare che  la Commissione preposta  ha fatto il suo lavoro, rispettando (e non poteva essere diversamente)  regole stabilite dal   DL del Governo Letta  del 28.12.2013. Queste regole, a giudizio del SCSD, sono profondamente sbagliate. E’ democrazia questa? Anche in campo sindacale accade che per gli iscritti a sigle  presenti al CNEL, possono essere praticate le ritenute sindacali  da parte dell’Amministrazione  di appartenenza, per quelle assenti, ciò non viene fatto, con danno norme per le sigle non rappresentate al CNEL. Anche questa è, ovviamente, espressione della “democrazia” del nostro Paese.  Un dubbio sorge spontaneo:” Ma siamo sicuri che il nostro è un paese democratico ? “