L’associazione Grotta Free presenta la mostra “The city of Silence”

The_city_of_Silence_immagine“Sui marciapiedi, avviluppati in tersi sacchi di plastica, i resti di Leonia d’ieri aspettano il carro dello spazzaturaio. Non solo i tubi di dentifricio schiacciati, lampadine fulminate, giornali, contenitori, materiali d’imballaggio, ma anche scaldabagni, enciclopedie, pianoforti, servizi di porcellana: più che dalle cose che ogni giorno vengono fabbricate vendute comprate, l’opulenza di Leonia si misura dalle cose che ogni giorno vengono buttate via per far posto alle nuove”.

(“Le città invisibili”, Italo Calvino)

Una figura cammina tra palazzi cadenti e macerie, nell’indefinito, mescolandosi al paesaggio. Questo sembrano raccontare le fotografie scattate ad Apice Vecchia da Raffaele Inglese: un mondo sciolto, privo di contorni sicuri, che porta chi lo abita a trasformarsi in qualcosa di evanescente. In mezzo ai residui e le ombre si diventa ombra, residuo. La mostra “The city of Silence” sarà ospitata nella sede dell’associazione Grotta Free dal 17 al 19 aprile. Raffaele parte dall’idea di Leonia, una delle più famose città invisibili di Calvino, per narrare attraverso le immagini il consumismo e l’abbandono. Ecco perché la scelta di Apice Vecchia, un paese dove il tempo appare sospeso, un luogo che è contemporaneamente discarica e museo. Accostati alle fotografie ci saranno alcuni miei testi. Inoltre è prevista una breve lettura con l’accompagnamento musicale di Vittorio Capozzi, protagonista del video “Reptile”, girato sempre ad Apice, omaggio al gruppo irpino Tombosley. Il nostro scopo comune non è pontificare su quanto fatto o quanto non fatto in Irpinia, nel Sannio e fuori. Ma porre domande, instillare un piccolo dubbio: era questa la migliore via percorribile? Resterà questa nonostante tutto?