Assemblea Provinciale PD – Viceministro Morando: “Soldi? Finiti. Dateci stabilità governativa”
Avellino – Si è svolta oggi pomeriggio, presso la sala blu del Carcere Borbonico di Avellino, l’Assemblea Provinciale del Partito Democratico con la partecipazione dei sindaci, dirigenti provinciali, segretari di circolo del partito e del Vice Ministro all’Economia, Enrico Morando (ex senatore del Partito Democratico della Sinistra, dei Democratici di Sinistra, e del PD). Durante la campagna per le primarie del 2013 Morando scrisse, insieme a G. Tonini, A. Funiciello e D. Parrini, “Un’agenda per Renzi”, manifesto riformista per il nuovo segretario. Al centro del confronto odierno la riflessione sull’attuale condizione dell’Irpinia, per “uscire dalla crisi e trovare la strada della crescita”.
“Una occasione per discutere delle nostre vertenze, delle nostre economie, della nostra terra e delle prospettive possibili – ha dichiarato recentemente la presidente dell’Assemblea, Roberta Santaniello - Dobbiamo essere più coraggiosi e accompagnare i processi fuori dalla crisi che ci attanaglia, attraverso uno sguardo all’Europa che ci fornisce numerosi sbocchi per lo sviluppo dei piccoli comuni e delle aree interne”.
“Fatti, cose concrete si aspettano i cittadini – afferma oggi il segretario provinciale, Carmine De Blasio - “E’ l’ora di dare risposte ai problemi che vengono manifestati. Morando è qui perché veda la condizione in cui da tanti anni queste terre sono costrette. Irisbus, forestali, FMA, Isochimica: non riusciamo a dare risposte a queste vertenze, né a livello locale, né regionale. Ci aspettiamo risposte da questo governo nazionale: inizi la sua azione dal Mezzogiorno. Il nostro petrolio è l’acqua, sulla quale bisogna investire di più. Non chiediamo un paternalismo istituzionale: siamo convinti che anche noi dobbiamo fare la nostra parte per ricostruire il nostro futuro”.
Ci sono stati diversi interventi. Stefano Farina, sindaco di Teora, ha detto: “sono sindaco di un quartiere della città dell’alta Irpinia. Nel dopo terremoto si puntò sullo sviluppo industriale, ma oggi vediamo che fu un metodo inefficace dato che ci sono tanti capannoni industriali vuoti. Bisogna liberare i cofinanziamenti del patto di stabilità perché se no un sindaco come me sentirebbe la responsabilità del fallimento di alcune aziende. Una nazione è grande se valorizza le piccole comunità”.
Raffaele Stella, invece, ha lasciato una copia de “Il Mattino” di ieri a Morando, con un articolo sulla questione dell’esclusione di alcuni autori meridionali dalla letteratura. Pierino Mitrione ha poi ricordato un incontro che ebbe con Morando ed i ferrovieri a Napoli: “pensavamo che l’alta velocità doveva andare oltre Napoli, ma a tutt’oggi è rimasta ferma al capoluogo. Dopo 15 anni dal nostro incontro oggi siamo senza ospedali, scuole, tribunali, ferrovie. Chiedo maggior potere d’acquisto ai pensionati e no agli F35”.
Vanni Chieffo, oltre a parlare delle nostre catene vitinicole, ha chiesto un protocollo unico per la gestione dei fondi europei, tenuto conto che abbiamo aree PIP inutilizzate. Chiara Maffei, in seguito, ha affermato la necessità di “un chiaro e definito piano di sviluppo. Bisogna puntare sulle nostre eccellenze. Abbiamo due risorse: le nuove tecnologie e la terra. I soldi non ci sono, ma chiedo che non venga mai trascurata la dignità dei lavoratori. Non perdiamo l’ultima opportunità che abbiamo con Renzi”.
L’ex senatore Enzo De Luca ha poi ricordato che all’epoca in cui Berlusconi diceva che la crisi era solo psicologica, Morando fu di riferimento per il PD. Quindi ha detto: “facciamo attenzione alla spasmodica attesa del Paese su Renzi. Ora tutto è sulle spalle del PD che ha un compito delicato, quello di offrire un partito comunità. Non c’è solo la disoccupazione, ma anche la forte presenza della criminalità organizzata. Oggi c’è mancanza di senso civico: va recuperato per costruire un futuro con maggiore speranza”. Anche il parlamentare Luigi Famiglietti è intervenuto: “i fondi europei devono servire a far crescere il prodotto interno lordo. Sebbene non percepiamo il dinamismo della Regione Campania, sono favorevole all’abolizione delle Province, dando potere all’assemblea dei sindaci”.
Infine Morando ha affermato: “penso che è giusto lavorare fra noi per la costruzione di un progetto, con una valutazione obiettiva della situazione nazionale. La differenza tra i populisti ed i riformisti è che agendo sullo stesso problema un riformista cerca le cause del problema, individuando le soluzioni per rimuoverlo (a volte si azzecca la terapia, altre volte bisogna correggerla). Il populista, invece, cerca il colpevole, non le cause, per ottenere consenso nel breve periodo, tanto poi dice chi vivrà vedrà”. Successivamente ha spiegato: “viviamo dai primi anni ’90 nella stagnazione economica, poi nel 2008 siamo entrati nella crisi internazionale. Non ci sono soluzioni immediate ad un problema di così lungo tempo. Bisogna ragionare sul medio-lungo periodo perché nella logica dell’emergenza si mettono toppe che non risolvono il problema. Occorre un governo stabile, di almeno 10 anni, altrimenti non ce la facciamo a cambiare. Ogni scelta che si fa nell’immediato deve essere coerente con il progetto di medio-lungo periodo, perché se è una scelta incoerente risulterà dannosa per il Paese. Dovevamo fare un accordo con Berlusconi per riformare, senza prenderci da soli la responsabilità davanti al Paese se cade il patto: 1)cambiare legge elettorale, 2) riforma costituzionale, 3)basta con il bicameralismo perfetto, 4) riassetto dell’autonomie regionali e locali. Sono queste le precondizioni per governare 10 anni, come gli altri paesi europei che si sono ripresi prima. Intendiamo rispettare l’accordo con Forza Italia per migliorare la legge elettorale anche al Senato. Occorre un disegno strategico per non prendere decisioni discutibili. Preferisco interventi strutturali, però teniamo conto che i soldi sono finiti”.