Avellino ancora sconfitta in casa, ci pensa Rosina a gelare il Partenio

izzo_avellino_gettyAvellino –  “ Lamanna dal cielo “. Eroe indiscusso di giornata il portiere ospite che nega due volte la gioia del gol all’Avellino. Prima su Galabinov blinda lo 0-0 e su Ciano allo scadere l’eventuale 1-1, insomma una vera e propria spina nel fianco. Al di là dei meriti di Lamanna, la gara ha una regia blanda e molto tattica ove uno 0-0 sarebbe stato più che giusto ma purtroppo gli episodi fanno sempre la differenza e questa gara non è stata da meno.

ANTEPRIMA. Alla ricerca della vittoria interna perduta. Questo è il dilemma dell’Avellino che nel girone d’andata aveva fatto del Partenio il suo fortino, ora invece ancora zero vittorie e stasera l’ospite di turno è il Siena di Beretta, squadrone condannato ad una classifica bugiarda a causa dei 7 punti di penalizzazione. Malgrado ciò,  i toscani stanno risalendo la china e sono reduci da due vittorie consecutive. E’ risaputo che l’Avellino si gasa sempre contro le grandi corazzate e stasera agguantare i tre punti è quasi un obbligo più che un obiettivo in quanto c’è da vendicare l’onore per il pesante k.o. dell’andata al Franchi ove i Lupi furono vittima di un arbitraggio ai limiti dello scandaloso.

IN CAMPO. Fedele al suo credo mister Rastelli si affida al 3-5-2 con il ritrovato Zappacosta sulla destra. In mediana scalpita il famoso centrocampo operaio e davanti largo spazio alla coppia Ciano-Galabinov. Castaldo che in settimana ha svolto lavoro differenziato partirà dalla panchina. In opposizione ai Lupi,  mister Beretta si affida al suo consono 3-4-3 sostenuto dal pericolosissimo tridente Rosina-Rossetti- Pulzetti.

SCACCHI. Avvio blando e macchinoso al Partenio, le due squadre si scrutano senza premere sull’accelleratore. L’Avellino patisce l’assenza del proprio bomber Castaldo ed è senza idee sul fronte offensivo. Dall’altra sponda il Siena non rischia nulla e si limita a contenere le spinte timide di Zappacosta, più volte raddoppiato, il quale è l’unico irpino che appare motivato.

Il primo squillo della gara arriva allo scadere dei primi 45 regolamentari con il Siena protagonista. Angelo effettua una percussione sulla destra e pennella un cross al centro, Fabbro interviene sulla sfera ma la colpisce male finendo per servire Feddal al limite dell’area che a botta sicura fa partire un bolide sul primo palo ma l’estremo difensore irpino risponde presente ed allontana la minaccia. Termina con questo brivido la prima frazione di gioco. Unica nota da segnalare è l’infortunio di D’Angelo che dopo aver preso molte botte alza bandiera bianca passando il testimone ad Angiulli.

CORAGGIO. Nella ripresa l’Avellino parte con un’altra marcia, come se nella prima frazione avesse solo aspettato il momento giusto per colpire. Al 54’ Izzo serve a Galabinov un assist delizioso, il bulgaro a tu per tu con Lamanna calcia a giro ma l’estremo difensore toscano fa gli straordinari e con un eccezionale stacco di reni nega la gioia all’Avellino.

GELO. Come spesso accade nel Calcio, se non la butti dentro la Provvidenza ti porge il conto ed anche in questo caso la punizione per i Lupi arriva severa. Al 63’ Fabbro commette un altro erroraccio in copertura e costringe Arini al fallo su Rossettini ai limiti dell’area bianco verde. Per il signor Fabbri di Ravenna è punizione. Rosina si incarica della battuta e di sinistro la mette la sfera nell’angolino basso del primo palo portando i suoi in vantaggio. Complice dello svantaggio irpino, l’estremo difensore Terracciano che oltre a posizionare male la barriera si tuffa troppo in ritardo e non riesce ad intervenire sulla conclusione.

CARDIOPALMA. Dopo la rete Rastelli rischia il tutto per tutto e manda in campo Castaldo e Biancolino sbilanciandosi completamente. Il copione non cambia perché il Siena non concede nulla ma allo scadere Giacomazzi stende Castaldo ai limiti dell’area, situazione simile a quella che ha portato gli ospiti in vantaggio. Sembra destino che la partita debba decidersi da calcio piazzato ma Lamanna compie un altro intervento prodigioso respingendo il tiro di Ciano, sul tap in si avventa Millesi, ma spara alto sopra la traversa.

Finisce così. Delusione tra i tifosi che chiedono un colloquio con la squadra mentre Beretta esulta fragorosamente con i suoi mandando a quel paese alcuni supporters locali che lo avevano ricoperto di fischi per tutta la gara. Seconda sconfitta consecutiva per i Lupi, i quali non riescono più a vincere al Partenio e che sentono sempre più forte la paura dell’inizio di un’altra crisi. Martedì si va a Carpi perciò meglio metabolizzare velocemente questa sconfitta perché l’obiettivo pur se quasi raggiunto dista ancora 5 lunghezze e per come si stanno mettendo le cose l’impresa sarà più dura del previsto.

di Michael Mambri