Ue: sei distretti in Campania per formare e innovare

Drapeaux européens devant le BerlaymontCentri tecnologici di caratura nazionale che puntano a ottimizzare le risorse investite nel settore: sono i Distretti ad alta tecnologia della Campania, chiamati a realizzare sistemi di ricerca, formazione e innovazione per la crescita economica e sostenibile del territorio. Sei i settori nei quali si muovo i distretti: Aerospazio, Beni culturali, Edilizia ecosostenibile, Biotecnologie, Energia, Trasporti e Logistica.

Finanziati con il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fesr, per un importo complessivo di 450milioni di euro tra risorse comunitarie, regionali e investimenti privati. Il Distretto di Biotecnologie “Bioscience” è il frutto dell’aggregazione di 47 imprese del settore farmaceutico e diagnostica. Tre linee di intervento, convergenti verso un unico obiettivo, lo start-up di un Distretto Tecnologico nel settore “Salute e Biotecnologie” e si focalizzano su nove progetti di ricerca e sviluppo riconducibili ai tre ambiti tematici di interesse del Distretto e cioè sviluppo e produzione di nutraceutici e cosmeceutici; diagnostica, biosensori e tecnologie innovative per l’industria biomedicale; sviluppo e sperimentazione di nuove terapie. Il Dac, Distretto dell’Aerospazio, mette insieme imprese, centri di ricerche e università con l’obiettivo di creare concrete opportunità di business e continue occasioni di crescita e innovazione per le imprese. Nel distretto sono coinvolti circa 140 soggetti: 8 grandi imprese (tra cui Alenia Aermacchi, Mbda, Magnaghi, Atitech, Dema, Telespazio), 11 centri di ricerca (tra cui il Cira, il Cnr l’Enea e le cinque Università campane) e 125 piccole e medie imprese. Il Dac ha un piano strategico fondato su un innovativo modello di governance e su 12 programmi di ricerca per un valore complessivo di investimento superiore a 100 milioni di euro. Aviazione commerciale, generale, spazio e vettori, manutenzione e trasformazione sono gli ambiti di intervento. Databenc è invece il Distretto ad Alta tecnologia per i Beni Culturali e ha l’obiettivo di realizzare uno sviluppo socio-economico orientato verso un’analisi finalizzata del patrimonio culturale, un nuovo uso delle risorse, in cui il driver tecnologico è rappresentato soprattutto dalle Ict. Più di 60 soggetti investitori, di cui 46 piccole e medie imprese, 9 centri di ricerca e 4 università, orientate a costruire una rete di relazioni capace di ibridare competenze relative alla conoscenza integrata.

Si chiama, invece, Dattilo, il Distretto dei trasporti e della logistica. Trasporti di superfice quali automotive, ferroviario, logistica ed ha lo scopo di aumentare la competitività delle imprese fondatrici del Distretto e creare le condizioni per attirare a Napoli e in Campania nuovi investimenti in ricerca, sviluppo e produzione basati sulle tecnologie automotive/ferroviario.

Il Distretto per l’energia si chiama, invece, ”Smart Power System” Sps ed è il soggetto capofila del ‘Cluster Energia Ambiente e Chimica Verde’ della Regione Campania. Il distretto, aggrega e mette in rete università, istituzioni di ricerca e imprese per favorire ed accelerare lo sviluppo e il trasferimento di conoscenze e tecnologie del settore energetico.

Infine Stress, il Distretto dell’Edilizia ecosostenibile.

Sostenibilità, sicurezza delle reti infrastrutturali, del passato e del futuro delle città sono i temi del distretti che mira a dare centralità alle ricadute sui sistemi urbani e sociali.