Mazzoni – Puntare su Macroregione Mediterranea e riforme interne

mazzoni pBruxelles – L ’On.Erminia Mazzoni, membro della Commissione per lo Sviluppo Regionale del Parlamento Ue, nonostante l’imminente scadenza del suo mandato elettorale  - che ha tutta l’intenzione di voler prolungare viste le sue personali dichiarazioni fatte a Rivisondoli a ricandidarsi – continua nel suo impegno istituzionale che l’ha portata in questi anni ad essere una delle italiane maggiormente presenti a Bruxelles.

E dunque, in occasione dell’incontro con il Presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca organizzato a Bruxelles dal Comitato delle Regioni e avente come tema centrale “la Macroregione adriatico-ionica” ribadisce la sua chiara posizione in merito. “Tornerò a chiedere l’introduzione di un nuovo emendamento al bilancio 2015 dedicato alla creazione di una macroregione Mediterranea. Considerato il successo della Macroregione adriatico-ionica e l’attenzione riportata sul progetto di una più ampia Macroregione Mediterranea, espressa anche dal Premier Renzi e della strategia per il rilancio del Mediteranneo avanzata dall’ex Premier Romano Prodi credo siano maturi i tempi per riportare in discussione un progetto su cui lavoro da almeno 4 anni. Spero di avere dalla mia parte l’intera delegazione degli eurodeputati italiani. In questo modo si potrebbe offrire un ottimo strumento di lavoro al Governo in occasione dell’avvicinarsi del semestre di Presidenza italiana del Consiglio Ue“.

Ma le sue esternazioni non si fermano qui. In riferimento al discorso del premier Renzi alla Camera dei Deputati e all’accordo di Partenariato afferma: “Matteo Renzi ha lanciato da Palazzo Chigi la sfida a cambiare l’Europa. Basta con l’Europa dei tecnocrati, ha detto oggi. Intanto qualche giorno fa da Bruxelles è arrivato l’ennesimo avviso a presentare una proposta intelligente e di respiro sulla destinazione dei fondi Ue per il 2014-2020“.

Ma manca poco più di un mese alla scadenza dei termini per la presentazione dell’accordo di partenariato e dalla Commissione in cinque mesi sono arrivati due pareri negativi.

Prima di cambiare l’Europa – afferma – l’emergenza è cambiare l’accordo puntando sulle riforme. Senza una riforma della Pubblica amministrazione, dell’assegnazione degli appalti e quindi della formazione sarà impossibile per qualunque imprenditore italiano riuscire a usufruire dei 54 miliardi dell’agenda 2014-2020. L’Europa ha già provveduto alla semplificazione delle procedure comunitarie nell’obiettivo di snellire procedimenti e regole, agevolando i 28 paesi membri nella spesa delle risorse europee. Ora tocca all’Italia agire sul sistema interno, in modo da essere pronta a partire il 23 aprile con la nuova programmazione“.

Poi, parlando di questioni interne si sofferma sulla “Manovra Cottarelli” ed esprime le sue perplessità per il piano di spending review presentato dal Commissario  sollevandone alcune preoccupazioni.

 ”Al di là delle cifre incerte (dai 10 miliardi iniziali ai 5 di oggi) i tagli non sembrano diretti a colpire una spesa propriamente inutile. Il drammatico caso di Taranto mette in luce una delle criticità sulle quali il Governo deve  intervenire. E’ stridente la contraddizione tra la riduzione delle risorse per le forze dell’ordine e le crescenti esigenze di sicurezza che vengono da territori tradizionalmente a rischio: Puglia, Calabria, Campania, Sicilia. Gli organici a disposizione non sono sufficienti a garantire una efficace azione preventiva. L’invio immediato da parte del Ministro Alfano di un contingente di supporto a Taranto è apprezzabile, ma è un rimedio!”