Cisl denuncia “Esuberi di personale nella pubblica amministrazione”

cisl22Avellino – Purtroppo nella logica complessiva di chi ci governa a tutti i livelli è passato il convincimento che tagliare risorse, abolire enti e ridurre il personale porterà ad una riduzione della spesa. Nessuno vuole ragionare sul costo della burocrazia, delle consulenze e dei costi di gestione di enti ed amministrazioni. Il danno lo riceveranno i cittadini ed i lavoratori. A dispetto della Costituzione, delle norme in vigore si tenta con strumenti legislativi deboli di intervenire sugli assetti degli enti locali che meritano una riorganizzazione ma non di essere smantellati, è il commento del Segretario generale della CISL FP Doriana Buonavita.

Senza un nuovo assetto istituzionale e senza la riforma di regioni ed enti locali qualsiasi decisione produrrà danni inestimabili e pericolosi se li colleghiamo alle anticipazioni relative ai tagli previsti tra il personale della pubblica amministrazione dal Commissario straordinario alla spending review, Carlo Cottarelli, che avrebbe individuato esuberi per 85.000 unità al 2016.

I tagli di Cottarelli possono essere efficaci quando si ha un’idea, che ora non si ha, su un assetto istituzionale e amministrativo nuovo, bisogna avere idea di cosa saranno le Regioni, i Comuni e gli enti locali. E’ li’ che bisogna lavorare per poi fare la spending review. Farla in un corpo disordinato crediamo che faccia più danno che altro.

Spending? Ne serve di più, ma non per mascherare nuovi tagli lineari in salsa Cottarelli. Siamo i primi a dire che la spesa pubblica deve dimagrire e che la Pubblica Amministrazione deve tornare in salute ma per non far morire il paziente serve una terapia vera che lo rimetta in sesto: con meno livelli, meno dirigenti, meno sprechi e più investimento nelle competenze e nei giovani.

Per fare una spending review seria bisogna partire da un piano di cura e non da interventi che indeboliscono il sistema. Decidere quali funzioni servono al Paese e quali enti devono svolgerle. E poi parlare del personale e delle professionalità necessarie. Sprechi, spesa improduttiva, funzioni duplicate e il proliferare di partecipate ed enti strumentali sono il vero peso da tagliare. C’è bisogno di un disegno strategico complessivo per le amministrazioni centrali e per le autonomie locali. E poi piani di razionalizzazione e contrattazione in ogni ente, agenzia e azienda pubblica.

Serve ridisegnare la rete dei servizi sul territorio, riorganizzare gli enti costringendoli alla gestione associata delle funzioni, unificare gli acquisti, applicare i costi standard, rivedere gli appalti e ridurre le consulenze. E poi investire parte dei risparmi nel personale e nelle competenze che servono. Altro che esuberi, blocco del turn-over e nuovi tagli alla formazione. E’ un progetto vero di cambiamento quello che ci aspettiamo di vedere nella proposta definitiva di Cottarelli, non l’ennesima lista della spesa di tagli lineari, conclude Buonavita