Con la Mazzoni la Commissione per le Petizioni chiude in positivo: “Dall’Ilva alla Terra dei fuochi. 5 anni a fianco dei cittadini”

mazzoni pStrasburgo – Oltre 10.000 petizioni in cinque anni. Quasi 3000 soltanto nel 2013, circa il 42% in più del 2012. La Commissione per le Petizioni del Parlamento Ue chiude la legislatura con un record positivo. Come dimostrato dalla relazione sulle sue attività nell’ultimo anno approvata dall’aula di Strasburgo, la Commissione per le Petizioni è riuscita in questi difficilissimi anni di crisi economica e di sfiducia nella politica nazionale ed europea ad accrescere il proprio ruolo.  I cittadini italiani, tra i più attivi tra quelli dei 28 stati membri, hanno individuato nella Commissione Petizioni lo strumento per ottenere  giustizia dei propri diritti violati dalle istituzioni nazionali. Ecco allora che questioni di primissima importanza come: il caso Ilva, la Terra dei Fuochi, le ventennali “Emergenze rifiuti”  in Campania e Lazio, il dramma silenzioso dei precari della scuola, la tutela e i diritti sul lavoro dei disabili, il caso delle tariffe RcAuto sono riusciti a imporsi all’attenzione nazionale molte volte soltanto dopo essere arrivate al Parlamento Ue. Le petizioni discusse hanno spesso offerto importanti spunti legislativi per le altre commissioni parlamentari, e in alcuni casi, soprattutto con riferimento all’Italia si sono tradotte in procedure d’infrazione. La messa in mora del nostro paese è stata, a volte, funzionale alla riapertura e/o rimessa in campo di questioni annose e mai risolte dalle autorità politiche regionali e nazionali negli anni. Guardata dal punto di vista della Commissione per la Petizioni, l’Europa non sembra essere mai stata più popolare e importante per i cittadini comunitari e italiani.

Un’eredità importante, quella della Commissione per le Petizioni, che, spero, nella prossima legislatura potrà migliorarsi sui tempi delle procedure, utilizzando i nuovi strumenti da noi approvati: sito web e semplificazione procedura di ammissibilità delle istanze” afferma l’eurodeputata nonché Presidente della Commissione, Erminia Mazzoni.