Aggressione nel carcere di Ariano Irpino, la nota di Capece (Sappe)

20091101 - ROMA - CRO : CARCERI: SUICIDIO BLEFARI, IMPICCATA IERI SERA CON LENZUOLA.Un interno del carcere di Rebibbia, a Roma, in un'immagine d'archivio.   La neo brigatista Diana Blefari Melazzi, condannata all'ergastolo per l'omicidio del giuslavorista Marco Biagi, si e' impiccata ieri sera, attorno alle 22:30, utilizzando lenzuola tagliate e annodate. La donna - secondo quanto si e' appreso - era in cella da sola, detenuta nel reparto isolamento del carcere Rebibbia femminile. Ad accorgersi quasi subito dell'accaduto sono stati gli agenti di polizia penitenziaria che - si e' inoltre appreso - avrebbero sciolto con difficolta' i nodi delle lenzuola con cui la neo brigatista si e' impiccata in cella e avrebbero provato a rianimarla senza pero' riuscirvi.ANSA / ALESSANDRO DI MEO / ARCHIVIO / PALAriano Irpino - La situazione resta allarmante nelle nostre carceri. Domenica scorsa, un detenuto che era ricoverato presso il reparto infermeria dell’istituto del Tricolle, ha aggredito il Personale in servizio della Polizia Penitenziaria con un piede di tavolino che si era è procurato”. Così esordisce il Segretario Sappe Donato Capece sulla violenza avvenuta nel carcere di Ariano Irpino.

“Il Personale vittima dell’aggressione  - prosegue – era intervenuto per sedare una lite tra il detenuto in questione ed un compagno di cella. Quattro agenti hanno dovuto far ricorso alle cure dei sanitari e sono stati refertati con prognosi varie per le lesioni ricevute. L’evento critico si ripete a distanza di poco tempo da altro analogo, ma ancora una volta bisogna registrare atti di violenza che vedono come vittima il Personale di Polizia Penitenziaria. Il Sappe esprime solidarietà al Personale coinvolto e augura una veloce ripresa e ritorno in servizio. Queste aggressioni sono intollerabili. Noi non siamo carne da macello ed anche la nostra pazienza ha un limite.

La situazione, ad Ariano Irpino e nelle carceri italiane, resta grave: ma va detto che il Parlamento ignora colpevolmente il messaggio del Capo dello Stato dell’8 ottobre scorso, che chiedeva alle Camera riforme strutturali per il sistema penitenziario a fronte dell’endemica emergenza che tra l’altro determina difficili, pericolose e stressanti condizioni di lavoro per gli Agenti di Polizia Penitenziaria”, prosegue il sindacalista dei Baschi Azzurri. “Addirittura il Capo del DAP Tamburino, che nostro malgrado è anche Capo della Polizia Penitenziaria, ha avuto l’ardire di sostenere che l’Italia non sarà in grado di adottare entro il prossimo maggio 2014 quegli interventi chiesti dall’Unione Europea per rendere più umane le condizioni detentive in Italia. E le aggressioni ai poliziotti sono all’ordine del giorno.

Il nostro organico – conclude – è sotto di 7mila unità. La spending review e la legge di Stabilità hanno cancellato le assunzioni,nonostante l’età media dei poliziotti si aggira sui 37 anni. Altissima, considerato il lavoro usurante che svolgiamo”.