Festa della donna – Al Carcere si raccontano le donne con una mostra della Soprintendenza

via dalmaziaAvellino –  Si è svolto nel pomeriggio, presso la “Sala Ripa”  della Soprintendenza BAP di Avellino, un incontro di presentazione della mostra “Le Donne si raccontano”, aperta da oggi fino al 16 marzo. In un’unica ambientazione è possibile vedere materiali dei 4 settori del Ministero dei Beni Culturali: 1)Soprintendenza per i Beni Archeologici, 2) Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, 3) Soprintendenza per i Beni Artistici, Storici ed Etnoantropologici, 4) e, infine, l’Archivio di Stato di Avellino.

Tra le associazioni che collaborano alla buona riuscita dell’iniziativa ci sono: Amici del Camerun, A.R.I., Comitato Unicef Avellino, CSV Irpinia Solidale, Coldiretti, Terra Avellino, Vernice Fresca.

Ci saranno altri nove giorni di mostra e alcune giornate di convegno. Domani, presso la Sala Convegni, si svolgerà la cerimonia di premiazione del Coni-Sport dalle 16.00 alle 18.00 intitolata “Donne sportive”. Domenica 9, invece, sempre presso la Sala Convegni, il Flash Mob One Billion Rising, con la partecipazione di Irpinia Insieme.

07 marzo sala ripaQuesto pomeriggio, il Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Salerno ed Avellino,  Gennaro Miccio, ha spiegato: “oggi abbiamo concretizzato qualcosa che fino a poco tempo fa era impensabile. In alcune parti del Paese è ancora scandaloso mettere insieme più settori per una mostra. Per noi è stato naturale organizzarla, offrendo così alla pubblica fruizione il meglio di ciò che abbiamo, accostando anche bene i materiali”. Proprio in occasione della festa della donna, si è deciso di esporre opere relative alle donne dei vari settori del Carcere in modo unitario ed a costo zero. In tempi record il personale dell’Archivio di Stato ha fornito il necessario per realizzare la mostra. Tra i documenti interessanti, ad esempio, c’è la revoca del contratto matrimoniale per una bambina di 7 anni.

Emblematiche sono state delle riflessioni di una dottoressa presente in sala: “Le persone se hanno un cuore libero apprezzano tutte le forme d’arte, sia poesie sia quadri. Le divisioni fra settori amministrativi non devono impedire il dialogo fra loro. L’arte va, dunque, vista in modo unitario. Le Soprintendenze salvano ettari di territori, conservano pergamene in Archivi per il futuro che tornerà a leggere queste carte. Perché non esiste progetto senza studio. Raffaello, infatti, non sarebbe quel che è stato se non avesse studiato il passato. L’ignoranza è sempre in agguato, perciò le Soprintendenze servono a conservare la cultura”.

La rassegna archeologica e documentaria “Sposa, madre. Predestinazione del ruolo femminile” è visibile nel Complesso Monumentale nei giorni feriali dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, invece sabato e domenica dalle 10-13 e 16-21. Le donne del passato erano depositarie delle tradizioni orali, sapevano usare le spezie. Non esisterebbe la società moderna se le donne non avessero saputo governare i semi che poi hanno prodotto germoglio. La donna del neolitico sapeva che coltivare i campi è importante “per amministrare il selvaggio”.

donne 7 marInvece, la rassegna “Mezzo cielo da scoprire, viaggio nel mondo delle donne”, visibile negli stessi orari e giorni della precedente, è nata dalla sinergia tra gli Istituti del MiBACT, presenti nel Complesso Carcere Borbonico, e l’associazione TrecentoSessanta Irpinia che hanno ideato un contenitore culturale in cui inserire  varie sessioni di approfondimento. Un viaggio nel mondo delle donne, ripercorrendo i traguardi culturali, sociali ed economici raggiunti dal 1907, quando si cominciò a parlare di Questione Femminile; un viaggio che affronta temi quali: violenza, quote rose, vita familiare. Senza trascurare la condizione della donna di oggi che, oltre ad assolvere al ruolo di madre, si è ben inserita nel mondo del lavoro. Un viaggio che, secondo gli organizzatori, «ci farà scoprire un’altra metà del cielo, l’altra metà dell’universo femminile che ancora non è emerso, nella convinzione che solo dalla sintesi, dal superamento degli opposti potrà venir fuori una società in cui la donna possa non solo realizzare tutte le sue potenzialità ma contribuire alla creazione di un mondo consapevole».

Infine, oggi, ha parlato la dott.ssa Maria Cristina Lenzi: “ringrazio i dirigenti che ci hanno consentito di organizzare questa iniziativa lasciandoci carta bianca. Circa 70 persone sono riuscite a lavorare liberamente in armonia e senza smanie di protagonismo”. Sono intervenute, poi, due associazioni: Più A.R.I. (più azioni, più relazioni, più iniziative), nota per la campagna di sensibilizzazione per aprire un centro antiviolenza in città, ed Amici del Camerun, con sede legale a Monteforte Irpino ( http://www.amicidelcamerun.it/ ). Entrambe sono state tra le firmatarie del protocollo di intesa presso il Comune di Avellino dal quale ha prenso vita lo sportello anti violenza e discriminazione (http://www.comune.avellino.it/pdf/comunicati/cs_882_20140225.pdf ).

sala ripaSegnaliamo, inoltre, l’iniziativa di domani della Coldiretti, sempre in via Dalmazia a partire dalle 10.00: “Essere donna. Il contributo delle donne nel sistema socio-economico irpino”.