Prostituzione, Sindacato CSD: “realta’ non estirpabile, giusta una regolamentazione”

SCSD_logo_1Roma – “Dall’abolizione delle “case chiuse”, nel lontano 1958, torna ciclicamente alla ribalta, la necessità di regolamentare la prostituzione, un fenomeno che esiste da sempre e che nessuna “crociata” è mai riuscita ad estirpare”. Questo quanto dichiarato nella nota del Sindacato CSD.

“Oggi, attorno alla prostituzione, ruotano somme da capogiro, rigorosamente esentasse e questo, in un momento economicamente gravissimo, come quello attuale, è semplicemente assurdo. La prostituzione – prosegue – non rappresenta solo una chiare e palese evasione fiscale, ma anche un problema di sanità pubblica e di sicurezza dal momento che, troppe volte, la prostituzione, produce altri fenomeni, quali lo spaccio di droga, oltre, ovviamente, reati ad essa strettamente connessi. E’ indispensabile riconoscere a chi svolge quest’attività, i diritti di qualsiasi lavoratore.

Ben venga – conclude -, una legge, che regolamenti puntualmente la prostituzione e che preveda il pagamento di tasse ed il diritto all’assistenza sanitaria, a tutta quella serie di diritti e di doveri, che sono in capo ai lavoratori autonomi o dipendenti. Un riconoscimento per legge, quindi, di un’attività che ha estremo bisogno di essere regolamentata e per questo, appunto, riconosciuta attraverso specifiche norme”.