Sanremo – Lavoratori campani minacciano di buttarsi giù: “Restituiteci la nostra dignità”
Sanremo – Era il 1995 quando nel corso del 45° festival di Sanremo un uomo minaccia di gettarsi dalla galleria del Teatro Ariston nel caso in cui non avesse parlato con il conduttore. All’epoca a condurre il festival dalla città dei fiori era Pippo Baudo che scavalcando il parapetto cerca di far ragionare l’uomo evitando la tragedia.
Minuti di apprensione che hanno lasciato milioni di spettatori con il fiato sospeso ed un ricordo indelebile per tutti questi anni. Da quel giorno, infatti, sono passati 19 anni e questa volta sul palco dell’Ariston non c’è più Pippo Baudo ma Fabio Fazio e al posto dell’uomo aspirante suicida gli uomini sono due.
Si, perchè questa sera, poco dopo l’apertura del 64°festival della canzone italiana, quella scena si è ripetuta. Da una balaustra all’interno del Teatro Ariston, due uomini appartenenti al «Consorzio del bacino di Napoli e Caserta» minacciano di buttarsi giù se Fazio non legge la lettera che i due hanno appena buttato giù sulla platea. Subito dopo l’esibizione di Luciano Ligabue in omaggio a Fabrizio De Andrè: ”Sono due signori in grande difficoltà, stanno cercando di ricondurli alla ragionevolezza, – spiega Fazio - appartengono “Consorzio del bacino di Napoli e Caserta”, e sono 16 mesi che non ricevono lo stipendio recandosi tutti i giorni a lavoro. Chiedono l’intervento del governo. Per fermare i suicidi delle persone a cui la situazione sta portando via la casa. Mi scuso con tutti voi – conclude la lettera – ma così ci si sente inutili per le proprie famiglie. Restituiteci la nostra dignità“.
Poco dopo viene mandata la pubblicità e al ritorno in studio Fazio rassicura i telespettatori che tutto è andato a buon fine. Una tragedia sfiorata, non c’è dubbio, ma che porta all’attenzione un problema che non può essere più messo da parte.