Carcere Ariano – Minacciano di incendiare la cella: quattro agenti aggrediti

20091101 - ROMA - CRO : CARCERI: SUICIDIO BLEFARI, IMPICCATA IERI SERA CON LENZUOLA.Un interno del carcere di Rebibbia, a Roma, in un'immagine d'archivio.   La neo brigatista Diana Blefari Melazzi, condannata all'ergastolo per l'omicidio del giuslavorista Marco Biagi, si e' impiccata ieri sera, attorno alle 22:30, utilizzando lenzuola tagliate e annodate. La donna - secondo quanto si e' appreso - era in cella da sola, detenuta nel reparto isolamento del carcere Rebibbia femminile. Ad accorgersi quasi subito dell'accaduto sono stati gli agenti di polizia penitenziaria che - si e' inoltre appreso - avrebbero sciolto con difficolta' i nodi delle lenzuola con cui la neo brigatista si e' impiccata in cella e avrebbero provato a rianimarla senza pero' riuscirvi.ANSA / ALESSANDRO DI MEO / ARCHIVIO / PALMomenti di tensione nel carcere di Ariano Irpino. Un gruppo di detenuti ubicati nella prima sezione sottoposti a circuito penitenziario riservato ai dimittenti in “sorveglianza dinamica” con brevi fine pena, ha attuato una eclatante azione di protesta: hanno occupato, poiché aperti nella sezione, la corsia del reparto con le proprie masserizie minacciando di dar fuoco a tutto, rivolgendo minacce al personale ed invitando alla rivolta. Alla base della protesta: mantenere nella propria camera un armadietto in più. La protesta è durata parecchie ore, un detenuto ha colpito con pugni un agente al volto, il recluso ha continuato l’aggressione colpendo gli agenti che erano giunti in soccorso del collega. Alla fine sono stai quattro gli agenti che sono stati costretti a fare ricorso alle cure dei sanitari presso il pronto soccorso dell’Ospedale civile della città. Gli agenti hanno riportato diversi lesioni. Dopo le cure del caso sono stati dimessi. Solo grazie alla professionalità della polizia Penitenziaria si è riusciti a ripristinare l’ordine. La solidarietà del Sappe è rivolta ai colleghi vittime dell’aggressione “ai quali auguriamo una rapida ripresa della propria integrità fisica ed un rapido ritorno al servizio”