Convegno CambiaMenti – Ministro Trigilia: “Coordiniamo aree interne con la nazione”

Cambiamenti 13 febAvellino  – Si è svolto questo pomeriggio, presso la Sala Conferenze della Camera di Commercio di Avellino, un convegno dal tema: “Aree Interne. Da terre di frontiera a orizzonti di futuro”. L’evento è stato organizzato dall’associazione CambiaMenti, nata nell’aprile 2013. L’associazione è formata da giovani che intendono rilanciare un forte impegno civile e una grande partecipazione sociale, culturale e politica, per creare uno spazio di confronto aperto in Irpinia. Infatti, tra i partecipanti all’iniziativa, oggi hanno preso la parola diversi politici: Raffaele Coppola, Giuseppe De Mita, Stefano Caldoro e Carlo Trigilia.

Il deputato Giuseppe De Mita, commentando la realtà sociale attuale, ha detto: “la crisi è un’opportunità per guardare alle potenzialità che abbiamo davanti. Il punto non è tornare indietro perché il passato è perduto, ma bisogna andare avanti”. Una crisi che non sempre è facile gestire, tanto che il Commissario Straordinario della Provincia di Avellino, Coppola, ha ammesso con umiltà: “devo imparare più cose di quante ne posso insegnare. C’è il mio dramma di uomo di peso politico. A volte serve un tavolo tecnico per farsi consigliare sulle tante questioni sociali. Un dato positivo è che siamo riusciti ad ottenere dalla Regione il riconoscimento del corso di enogastronomia all’Agrario”. In assenza di Sabino Basso, un delegato di Confindustria ha segnalato che stiamo entrando in una nuova era della nuova economia post-finanziaria, i cui effetti dovrebbero essere visibili fra il 2030 e 2040. Oggi, però, la valorizzazione delle tecnologie può aiutare a collegare le aree interne con quelle costiere. Inoltre era presente l’Europea Microfusioni Aerospaziali S.p.a. (detta anche EMA) a testimoniare come anche l’area interna di Morra de Sanctis possa essere un modello positivo per l’Italia. Se altre aziende si affiancheranno alla EMA si ridurranno i costi, miglioreranno la qualità dei prodotti ed aumenterà la competitività locale.

aree interneIl Presidente della Giunta regionale, Stefano Caldoro, è intervenuto condividendo la posizione politica di Giuseppe De Mita, il quale vuole porre attenzione alle persone delle aree interne. Caldoro ha affermato: “Bisogna condividere un percorso nazionale, regionale ed europeo utile nel piano locale. Le politiche delle aree interne devono inserirsi nel piano operativo regionale 2014-2020. La riforma del sistema delle autonomie locali è centrale! Oggi abbiamo la richiesta di essere veloci per difendere i nostri prodotti in modo competitivo. E’ evidente che c’è un’urgenza nel Paese, ma invece di semplificare si complicano le cose… Bisogna superare la disomogeneità: città metropolitane, aree cuscinetto ed aree interne. Le città metropolitane (Roma, Napoli, etc.) sono troppo piccole per essere nuove regioni. In Europa ci sono aree metropolitane, non città metropolitane e così si gestiscono secondo le funzioni (idriche, sanitarie, etc.). E’ chiaro che gli obiettivi sono l’aumento del benessere, l’occupazione. Ma come si misurano? Come si leggono gli effetti delle azioni messe in campo per arginare la crisi? Danno molto di più le aree interne piuttosto che quelle urbane per il turismo, l’agroalimentare, i beni culturali”.

Poi ha aggiunto: “Ci tengo a difendere delle scelte di coerenza piuttosto che fare azioni l’una slegata dall’altra. Il programma che abbiamo messo in campo ha tenuto conto delle poche risorse a disposizione che abbiamo voluto usare bene. Non basta avere strumenti, ma occorre consapevolezza e cultura, con una capacità di usare i mezzi forniti (spesso non c’è chi utilizza ciò che uno offre). Abbiamo messo in campo azioni non previste 30 anni fa: c’è ancora tanto da fare, ma non possiamo trascurare la tutela ambientale che abbiamo messo in campo. E tra le cose positive attuate rivendichiamo il microcredito. Avellino e Benevento hanno idee più chiare sulle aree interne, su come renderle attrattive: fra alcuni giorni renderemo pubbliche le percentuali dei progetti fattibili. Quindi la Regione si occupa di programmazione e gestione, i territori locali, invece, di strategie ed obiettivi sugli interessi dei cittadini”.

Cambiamenti 13 febbIl Ministro della coesione territoriale, Trigilia, ha quindi ringraziato Caldoro perché ha cercato di riorganizzare lo sviluppo. Poi, Trigilia ha detto: “Se non si individuano i beneficiari delle azioni compiute non si possono usare bene le risorse. Giuseppe De Mita ci ha detto che i soldi sono secondari: più importante è la consapevolezza del territorio sulle proprie capacità di sviluppo. Per Manlio Rossi-Doria l’osso era l’area interna, e la polpa era l’aerea costiera che portava allo sviluppo. Oggi siamo davanti ad un riequilibrio tra osso e polpa, area interna e marittima. L’internazionalizzazione ci ha aperto alla concorrenza globale. Il nostro modello di sviluppo ha subito le conseguenze della globalizzazione. Sta crescendo, però, una domanda di beni agricoli specializzati, prodotti di nicchia che consentono di valorizzare un territorio così pure i beni culturali delle aree interne sono ben visti a livello internazionale. Quindi il vecchio osso può diventare più polpa non solo per lo sviluppo del Mezzogiorno, ma anche per la ripresa del Paese”.

Tuttavia Trigilia ha constatato: “una grossa fetta della Nazione è lontana dai centri di servizi essenziali (salute, istruzione, mobilità). Fabrizio Barca già aveva preso in considerazione questo aspetto che io sto seguendo. Con i nuovi fondi 2014-2020 abbiamo intenzione di selezionare un’area per ogni regione. Spesso è mancata una visione nazionale dell’uso delle risorse. Occorre una capacità di distribuire le cose in modo da avere un effetto positivo”. Infine ha, perciò, richiamato alla necessità di coordinarsi: “il coordinamento è capacità di lavorare in modo integrato tra Nazione e Regione. Dobbiamo mettere al centro, in forma integrata: 1) la tutela del territorio, 2) l’agroalimentare, 3) il saper fare artigiano, 4) le energie rinnovabili, 5) il telesoccorso per anziani. Quindi, offrire standard adeguati anche per le aree interne perché noi crediamo molto nella riorganizzazione dei servizi per lo sviluppo di tutto il Paese”.