Atti Isochimica acquisiti dal Tribunale di Firenze, la nota di Maraia

isochimicaAriano Irpino - Apprendiamo con soddisfazione la notizia dell’acquisizione presso il Tribunale di Firenze , da parte del Procuratore della Repubblica di Avellino, degli atti del procedimento penale nei confronti delle FS, riguardanti la scoibentazione dell’amianto dalle carrozze ferroviarie. Ciò significa che il Procuratore della Repubblica di Avellino ha condiviso la nostra ipotesi riguardo alla responsabilità delle FS, relativamente ai danni provocati dalle lavorazioni presso l’Isochimica”. Esordisce così Giovanni Maraia, Ariano in Movimento, nella sua nota in merito all’acquisizione degli atti relativi all’Isochimica da parte del Tribunale di Firenze.

“Nel nostro esposto - prosegue Maraia – al Procuratore della Repubblica di Avellino abbiamo riportato la dichiarazione del Pretore Deidda contenuta nella ordinanza di chiusura dell’Isochimica del 13/12/1989 “….tutti i fatti esposti inducono a ritenere che la Direzione del servizio materiale e trazione delle FS , avente sede a Firenze per tutto il territorio nazionale, abbia incaricato del lavoro di scoibentazione una ditta (l’Isochimica) che i fatti hanno dimostrato inidonea a operare senza esporre a rischio i lavoratori…” ” …rilevato che tale disegno della Direzione delle FS fiorentine risulta in netto contrasto con l’art 21 del DPR303/56 e che esso espone a rischi gravissimi non solo la salute dei lavoratori dell’Isochimica di Avellino, che eseguono i lavori appaltati sotto la diretta direzione dell’Ente FS, che deve ritenersi responsabile delle norme di igiene e sicurezza nei confronti di quei lavoratori…” “…considerato che il disegno criminoso sopra descritto prende le mosse da Firenze , dove ha sede la Direzione Generale che ha stipulato i contratti di appalto con la società Isochimica …” 
E’ una dichiarazione oltremodo chiara ,che sarà tenuta presente dal Procuratore della Repubblica di Avellino .

E’ inevitabile – conclude – l’imputazione delle FS per le morti da amianto, per i danni alla salute dei lavoratori e della collettività e all’ambiente“.