Osservatorio Cisl – Melchionna: “Basta slogan. Istituzioni facciano il loro dovere”

mario melchionna segretario cislAvellino – Occupazione, disoccupazione, inattività, mobilità, lavoro nero e suicidi ma anche trasporti, Isochimica, sicurezza sui posti di lavoro, aree di crisi, patto per lo sviluppo, assistenza domiciliare integrata e Pdz A4.

Questi i tanti punti sui quali il segretario generale della Cisl Irpinia-Sannio, Mario Melchionna, si è soffermato stamane nel corso della conferenza stampa dove ha presentato i dati dell’osservatorio Mdl della Cisl.

Dati che ancora una volta risultano allarmanti e che ci restituiscono un quadro dell’Italia e dell’Irpinia davvero sconcertante.

Aumenta ancora una volta il tasso di disoccupazione 17,3% mentre anche se di pochi punti percentuali diminuisce il tasso di disoccupazione giovanile che arriva a quota 58.5 una diminuzione, questa, che trova spiegazione nelle parole del segretario “La diminuzione è dovuta al fatto che ormai nessuno più va ad iscriversi ai centri per l’impiego perché non crede più che questa istituzione possa fungere realmente da intermediario con il mondo del lavoro. Inoltre molti giovani, e non solo, decidono di abbandonare la propria terra per cercare occupazione altrove” A testimonianza di ciò i dati demografici della Provincia che vedono un calo di popolazione, da gennaio ad agosto 2013, pari a 1029 persone.

Dati preoccupanti per quanto riguarda la cassa integrazione “Il calo di richieste di cassa integrazione in deroga e straordinaria per le aziende – commenta il segretario generale Cisl Irpinia Sannio – non è un buon segnale perché vuol dire che le aziende hanno esaurito tutte le ore a loro disposizione e per loro la strada da seguire, adesso è solo una: la chiusura. Anche se con i 24 milioni stanziati dal Governo per la Campania in riferimento agli ammortizzatori in deroga farà si che almeno per un altro po’ si potrà tirare un sospiro di sollievo”. I settori più colpiti come sempre le industrie meccaniche, il commercio all’ingrosso, l’edilizia che ormai è al collasso con la perdita in tre anni di oltre 300 aziende e 2500 lavoratori e i trasporti che ancora una volta sono soggetti a tagli che porteranno all’isolamento delle zone interne irpine.

“Servono misure forti affinché le imprese non vengano lasciate sole – dichiara Melchionna – Basta slogan. I cittadini hanno bisogno di risposte. Le Istituzioni facciano il loro dovere una volta per tutte. La decisione da parte delle banche di tagliare i fondi al fine di consentire una ripresa delle aziende non fa altro che accelerare la decisione degli imprenditori di mettersi nelle mani degli usurai che stanno prendendo sempre più piede nella nostra Provincia”. E sulla proposta del Microcredito lanciata settimana scorsa dal Presidente della Camera di Commercio, Costantino Capone, dichiara: “E’ solo una goccia in un oceano. E’ un passo importante ma dare 15mila euro da restituire in così poco tempo da l’aria di essere, nonostante la bontà degli intenti, un mero specchietto per le allodole al fine di far vedere che il Governo si sta muovendo per fare qualcosa. Il Microcredito va bene ma al suo fianco servono misure più concrete che diano all’imprenditore la possibilità di andare avanti”.

Nel corso della conferenza non sono mancati riferimenti alla sicurezza dei lavoratori con un tavolo in Prefettura fissato per il prossimo 11 febbraio per discutere di iniziative che contrastino la violazione delle norme di sicurezza e di evasione; sull’apertura del bando delle aree di crisi fissata per il prossimo 21 febbraio, sul patto per lo sviluppo che ormai si è impantanato nonostante il sindacato abbia chiesto più volte un tavolo al fine di discuterne in merito; sul piano di zona A4 che con l’arrivo del commissario si spera finalmente di risolvere i problemi creati dalla politica in quest’ultimo periodo e di portare finalmente alla ripresa dei servizi nei 15 comuni, alla difesa dei livelli occupazionali e di scongiurare, una volta per tutte la perdita dei fondi.

Nota dolente, infine, l’Isochimica: “La vergogna dell’Irpinia – denuncia il Segretario Generale – Sono stati visitati 241 lavoratori e l’80% di essi (165lavoratori) è risultato positivo alla contaminazione da amianto; 15 persone sono già morte e nel frattempo le istituzioni dichiarano di voler andare fino in fondo ma non si arriva mai ad una soluzione. L’appello della Cisl alla Magistratura è quello di fare presto, basta aprire fascicoli sul caso. Noi fin da quando la fabbrica era ancora in funzione abbiamo sempre denunciato che qualcosa non andava per il verso giusto se sono passati 20 anni e ancora non si è giunti ad una soluzione la colpa non è nostra. Nel frattempo continueremo a seguire la vicenda su tre fronti: giustizia per i lavoratori e le loro famiglie, bonifica dell’area che ultimamente sembra che qualcosa si stia muovendo ed il prepensionamento”.

Su quest’ultimo punto Melchionna spiega come l’impegno comune portato avanti dai parlamentari irpini sia stato reso vano per colpa di chi invece di salvaguardare la salute dei cittadini ha ben pensato di attribuirsi l’idea di un decreto legge: “Il disegno di legge ha passato tutte le commissioni ma non ha superato lo scoglio della commissione bilancio. La motivazione? Mancavano i fondi. Può anche essere questo il motivo ma non è solo questo: validi esponenti di partito, nonostante le loro passerelle davanti alla fabbrica dei veleni, si sono scornati tra di loro per appropriarsi la paternità di una legge a discapito della salute dei lavoratori. I Sindacati – chiosa Melchionna – continueranno a sostenere la causa. Noi non deporremo le armi e saremo al fianco dei lavoratori fino alla fine”.

Dora Della Sala