Gallicchio e il diritto alla salute: ” Si parla di persone non di numeri “

Gallicchio-PasqualeBisaccia – ” Le scelte politiche non sono abiti che si comprano e si indossano ma vanno  calibrati e cuciti sulle esigenze del territorio. Nel settore della sanità, come per altri servizi, le nostre comunità sono diventate solo oggetto di statistiche. Dobbiamo operare affinché si inverta questo ragionamento. Il Comitato di rappresentanza dei sindaci dell’Asl Avellino può iniziare questo lavoro importante, anche aprendo una stagione di ascolto e confronto con sindacati, associazioni, movimenti per raccogliere materiale utile a capire meglio quanto i tagli pesino sulla qualità della vita dei nostri cittadini “.
Pasquale Gallicchio segretario del Partito democratico di Bisaccia e consigliere comunale continua la sua battaglia a favore del diritto alla salute in Irpinia.
” La sanità resta uno dei temi più delicati di questa provincia, anche perché abbiamo avvertito sulla nostra pelle, come cittadini irpini, i tagli della gestione del centrodestra regionale che ha cancellato molti servizi a cui i direttori generali che si sono avvicendati in questa provincia non hanno opposto forti resistenze anzi, come nel caso di Sergio Florio, ha rimesso nelle casse regionali in due anni ben 54 milioni di euro. Credo che non sia più il tempo delle mediazioni ma di assunzioni di responsabilità. Quindi, chiedo ai sindaci che si riuniranno domani 29 gennaio alle 11.30 presso il Comune di Avellino, un ragionamento e un’azione immediata utili anche a rompere i molti silenzi che le emergenze in sanità stanno registrando”.
E sull’ordine del giorno che sarà discusso Gallicchio afferma:” Si parlerà di Assistenza domiciliare integrata, e quanto sta accadendo non
può essere ignorato. La stessa battaglia di civiltà della Cgil non può consumarsi in solitudine, occorre uno scatto d’orgoglio e andare oltre le cifre fornite dal direttore generale dell’Asl Avellino. Stiamo parlando di persone non di numeri. Inoltre, si parlerà di rete dell’emergenza. Un altro argomento scottante perché anche qui c’è da rimettere mano. Basti pensare che il servizio 118 è gestito dall’Asl Avellino e la centrale è ubicata all’interno del Moscati e che tra i due enti pare non ci sia nessun regolamento di integrazione. Poi, sottopongo ai sindaci una questione che riguarda la gestione dei pazienti che attivano il servizio 118. Una volta chiamata l’ambulanza c’è un percorso di gestione provinciale della patologia? Inoltre, soprattutto il livello politico deve sciogliere un dubbio che riguarda l’ubicazione del Trauma Center un reparto che si occupa di pazienti politraumatizzati. In una interessante trasmissione televisiva “Prima Linea” di Prima Tivvù condotta dal giornalista Enzo Di Micco, Pasqualino Molinario della Cgil ha sollevato questa vicenda annunciando che per Avellino il Trauma Center di riferimento non sia più il Moscati e né l’ospedale “Rummo” di Benevento ma sia l’ospedale di Caserta, pensate a venti minuti da Napoli. Rispetto a tutto ciò non si può dimenticare la dislocazione di SAUT, STIE e PSAUT sul territorio e delle condizioni di lavoro degli operatori del 118. Inoltre, a che punto è l’organizzazione della medicina territoriale che in un certo modo può filtrare e frenare, insieme ai tre ospedali dell’Asl, l’affollamento al Pronto Soccorso del Moscati? C’è molto da fare e anche con urgenza”.