Ambito A04 – L’opposizione attacca Foti: “Poteva cambiare rotta e non l’ha fatto”
Avellino – L’odissea del Piano Sociale di Zona A04 sembra non trovare fine. Ieri sera a Palazzo di Città è stata scritta un’altra pagina amara di questa amministrazione comunale incapace di andare contro corrente e di perseguire gli impegni che non si sa per quale motivo, per colpa di decisioni prese altrove, vengono vanificati svuotando il vero senso dell’assise comunale impedendole di svolgere le sue funzioni.
Stamane i consiglieri di opposizione, Costantino Preziosi, Enza Ambrosone, Giancarlo Giordano, Monica Spiezia e Carmine Montanile, hanno detto la loro in merito a quanto accaduto ieri sera e non hanno usato mezzi termini per spiegare la loro interdizione su una vicenda che sta assumendo ogni giorno, sempre più, i contorni di una nuova crisi politica.
“La maggioranza ci ha incitato ad approvare una convenzione in modo che il piano sociale di zona potesse partire – esordisce il consigliere di opposizione, Costantino Preziosi. Ieri in consiglio, il colpo di scena, il sindaco ritira l’approvazione della Convenzione ex art. 30 TUEL abdicandola al Commissario ad acta che dovrebbe essere nominato dalla Regione Campania, attestando una volta per tutte il fallimento della politica e di questa amministrazione. Già lo scorso luglio spiegai all’assessore La Verde che l’iter che avevano deciso di intraprendere ci avrebbe portato al commissariamento e alla penalizzazione delle fasce deboli della popolazione”.
Il problema a questo punto è da considerarsi squisitamente politico dato che nei giorni scorsi c’era stato l’impegno da parte del primo cittadino del comune di Avellino – capofila del nuovo Ambito A04 di portare a termine gli impegni presi e, come è accaduto negli altri comuni, approvare una volta per tutte questa Convenzione, sottoscritta tra l’altro da ben 15 Sindaci, ma cosi non è stato.
Il primo cittadino, Paolo Foti, ieri sera nel corso dell’assise comunale ha preso la parola e senza giri di parole ha ritirato la Convenzione dalla discussione. La motivazione di facciata ? L’arrivo del Commissario ed acta.
“Ieri – evidenzia il capogruppo dell’UdC, Enza Ambrosone – il sindaco non ha ritirato la Convenzione per l’arrivo del Commissario ad acta in quanto il nuovo Ambito A04 era già commissariato dal mese di dicembre 2013. La verità è che il PD, con un vero è proprio diktat, ha impedito al sindaco di andare avanti sugli impegni presi con gli altri 15 Sindaci. Un atto grave che ha sottratto la possibilità al consiglio comunale di asservire a quelle che sono le sue funzioni. Se la politica fugge dalle istituzioni, luogo in cui si prendono decisioni – incalza l’Ambrosone – che senso aveva convocare un consiglio comunale con estrema urgenza come quello di ieri? Siamo stati maltrattati e maltrattare l’opposizione equivale a maltrattare una parte della città che non si è riconosciuta in una parte politica. Il sindaco fugge dalla discussione, ha ritirato la Convenzione senza argomentare sottraendo all’assise la possibilità di discutere, di indicare come riorganizzare i servizi sociali nella città, nell’Ambito, ecc… ed ha sconfessato l’accordo sottoscritto con gli altri Sindaci del Piano Sociale di Zona. Ieri il sindaco aveva l’opportunità di cambiare rotta e non l’ha fatto”.
“Ieri non c’è stato solo il ritiro della Convenzione ma anche la non nomina dei componenti dell’edilizia integrata – spiega Giancarlo Giordano. E’ l’ennesima spia che l’accordo che è stato trovato è quello a non fare nulla perché appena è il momento di prendere una decisione c’è chi è pronto a dividersi. E’ una situazione assurda perché da un lato abbiamo l’Asl Avellino matrigna e il sindaco si lamenta che i servizi relativi all’assistenza domiciliare debbano ripartire ma quando la responsabilità, come in questo caso in merito al piano sociale di zona, è in capo al comune di Avellino non si da modo di risolvere i problemi. La città non può aspettare i tempi del PD. Ieri abbiamo assistito alla mortificazione del consiglio comunale ad opera di un sindaco che dichiara in ogni dove di non avere padroni ma, di fatto, accade spesso che chiama il segretario provinciale o qualcun altro e fa un passo indietro sulle decisioni prese precedentemente”.
“E’ facile dichiararsi libero, il difficile è dimostrarlo – commenta il consigliere Carmine Montanile – c’è una netta distinzione tra gli intenti della maggioranza e gli indirizzi di governo del PD che non portano nessun vantaggio alla popolazione”.
“Non siamo d’accordo con questo metodo di fare politica – denuncia la consigliera Monica Spiezia. La politica deve essere un punto di riferimento per i cittadini e non lo strumento per giocare sulla pelle delle persone”.
Nel corso della conferenza non è mancato il riferimento al vice-coordinatore, figura incriminata da più parti in quest’ultimo periodo, soprattutto da una parte ben precisa del PD. In merito il consigliere Preziosi afferma che tale figura potrebbe rappresentare un supporto ai numerosi impegni del Coordinatore Muollo. Una figura che non ha nessuna illegittimità di esistenza, infatti la legge non lo vieta, ma che potrebbe essere sopperita tranquillamente dalla nomina di un coordinatore che abbia meno impegni della Muollo.
Noi per dovere di cronaca abbiamo cercato di vederci chiaro, ancora una volta, su questa figura e nella Convenzione si legge “ in conformità con gli indirizzi regionali in materia, i comuni associati:
a) Assicurano l’organizzazione dell’Ufficio di Piano per un periodo non inferiore al triennio di vigenza e attuazione del piano sociale regionale 2013-2015;
b) Assumono che l’Ufficio di Piano sia costituito da un Coordinatore e da figure professionali in grado di assicurare le funzioni di: referente amministrativo; referente contabile; referente per la pianificazione e programmazione sociale e sociosanitaria; referente per la programmazione dei fondi comunitari, regionali e nazionali ivi compreso il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali (FNPS) e relativo monitoraggio, con esperienza almeno quinquennale nel settore; referente per la comunicazione; referenti per la gestione dei singoli servizi programmati;
c) Assumono che il coordinatore sia individuato nella figura di un Dirigente/Funzionario interno al Comune Capofila con competenze specifiche attinenti ed esperienza maturata nella gestione dei servizi sociali, cui siano in ogni caso attribuite funzioni di responsabilità […]
d) Stabiliscono di istituire la figura di un vice coordinatore, da individuare tra le figure di cui al punto b). Il predetto svolgerà le funzioni vicarie in caso di assenza e/o impedimento del Coordinatore
e) […]
f) […]
g) Che il Coordinatore ed il vice coordinatore saranno individuati dal Coordinamento Istituzionale.
Da quanto si legge nella Convenzione si evince come la figura del vice coordinatore, contrariamente a quanto affermato da alcuni, non è una figura professionale aggiuntiva ma piuttosto una funzione attribuita dal Coordinamento Istituzionale ad uno dei referenti già presenti nell’Ufficio di Piano. Il relativo costo, quindi, non sarebbe aggiuntivo ed oneroso in quanto al referente dell’Ufficio di Piano, individuato quale vice coordinatore, potrebbe essere assegnata, al massimo, per la funzione de qua, una piccola somma aggiuntiva. Sembrerebbe, quindi, che il vero problema posto da “qualcuno” sia dovuto, da un lato, al fatto che la Convenzione assegnava al Coordinamento Istituzionale e non al Coordinatore la competenza di individuare la funzione di vice coordinatore, dall’altro lato, alla gestione del Fondo Unico di Ambito che con una dotazione di gran lunga superiore ai 10.000.000 euro, da spendere entro e non oltre il 31 dicembre 2015, ha fatto gola a “qualcuno” che avrebbe già immaginato come e dove spenderla.