Diocesi (Av) – Unione Cattolica Stampa Italiana ricorda il patrono giornalisti
Oggi, in tarda mattinata, l’Unione Cattolica della Stampa Italiana (U.C.S.I.) di Avellino, presso il Palazzo Vescovile, ha organizzato un incontro con S. E. Mons. Francesco Marino, vescovo di Avellino, sul tema “Pluralismo religioso e unità dei cristiani”.
L’incontro si è svolto alla vigilia della festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, e l’annuale Ottavario di preghiera per l’Unità dei cristiani. Don Gerardo Capaldo, direttore dell’ Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali, celebrerà, infatti, oggi e domani nella collegiata di sant’Ippolisto ad Atripalda la Messa alle ore 18.00.
L’UCSI si propone di elevare il livello spirituale, morale, culturale e professionale dei giornalisti e, inoltre, promuove la loro attiva testimonianza cristiana tra ogni operatore della comunicazione, secondo l’insegnamento della Chiesa ed i principi della deontologia professionale.
Hanno partecipato all’incontro gli operatori delle comunicazioni sociali, aderenti a “Irpinia insieme” ( Ucsi, Aiart, Csc e Pax Christi), ed il prof. Pino Blasi, docente di Scienze delle Comunicazioni presso l’Università di Salerno e Presidente Regionale dell’Ucsi.
Durante il dibattito finale si è riflettuto sul ruolo dell’informazione, della formazione e della comunione, per avere una pista progettuale sociale. In effetti, è più difficile fare un giornale locale che uno nazionale. Infatti, don Francesco, responsabile del notiziario “Il campanile” di Solofra, da oltre 40 anni cerca di occuparsi di problemi locali e afferma: “Sono testardo, ma ho la correttezza di non pretendere mai di dare la verità perché non l’abbiamo, ma con il nostro giornale diciamo la realtà. Il vescovo Francesco di Sales mi colpì quando ero in seminario con questa frase: vale più una goccia di miele che un barile di aceto. Perciò se tu vuoi avere un lettore, dei cristiani e gente che ti legga devi essere capace di portare una goccia di miele che attira, l’aceto invece non è appiccicoso. Dobbiamo essere seri nel dare la realtà del Paese, della Chiesa, della città (non la voce dei potenti, ma la voce che parli della realtà e che non tradisce la gente). Ad esempio, con un abbraccio (miele) possiamo capire l’abortista, ma condanniamo (aceto) il princio dell’aborto. Ognuno rimanga nella sua diversità, ma camminiamo insieme (ortodossi, ebrei, cattolici, etc.). Occorre pregare di più per l’unità. Alcide De Gasperi diceva: non importa essere primi, ma arrivare insieme” .
San Francesco di Sales visse dal 1567 al 1622. Fu Vescovo di Ginevra ed un grande maestro di spiritualità, tanto da diventare “Dottore della Chiesa”. Scrisse l’Introduzione alla vita devota (Filotea) e altre opere ascetico-mistiche, dove propone una via di santità accessibile a tutte le condizioni sociali, fondata interamente sull’amore di Dio, compendio di ogni perfezione (Teotimo). Fondò con santa Giovanna Fremyot de Chantal l’Ordine della Visitazione. Francesco di Sales con la sua saggezza pastorale e la sua dolcezza seppe attirare all’unità della Chiesa molti calvinisti.La sua memoria liturgica cade proprio nel periodo in cui si prega per l’unità dei cristiani (18 – 25 gennaio di ogni anno). Per il 2014 il tema della settimana è “Cristo non può essere diviso”.
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