Solofra – Legambiente chiama l’amministrazione: “Più controlli sui rifiuti”

legambiente2Solofra – “Il comune istituisca il registro delle aree dove si sono verificati abbandono e roghi di rifiuti”. Questo è il monito che il circolo cittadino di Legambiente lancia all’amministrazione comunale.

La settimana scorsa – si legge dalla nota – è giunta al protocollo del Comune di Solofra, così come per tutti i comuni campani, una circolare dell’Assessorato all’Ambiente della Regione Campania. Tale comunicazione richiama l’attenzione del primo cittadino agli obblighi dettati dalla legge regionale 20 del 9 dicembre 2013 “MISURE STRAORDINARIE PER LA PREVENZIONE E LA LOTTA AL FENOMENO DELL’ABBANDONO E DEI ROGHI DI RIFIUTI”. Tale legge già operativa, nonostante in attesa della sua conversione da parte del governo centrale, all’articolo 3 prevede la realizzazione del “Registro delle aree interessate da abbandono e rogo di rifiuti”. Infatti, i comuni devono provvedere, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della suddetta legge (8 marzo 2014), ad individuare ed accertare, tramite apposito registro, le aree pubbliche e private interessate dall’abbandono e rogo di rifiuti nell’ultimo quinquennio, avvalendosi tra l’altro dei rilievi effettuati e messi a disposizione dagli organismi amministrativi e di controllo competenti anche a seguito di segnalazioni di singoli cittadini ed associazioni. L’azione di monitoraggio e segnalazione fatta dal Circolo Volontariato Legambiente ‘Soli Offerens’ nei dieci anni della sua presenza sul territorio soprattutto durante Puliamo il Mondo ha già indicato luoghi di abbandono rifiuti e minidiscariche dislocate nel nostro comune. Luoghi che spesso ritornano di nuovo alla ribalta ma già segnalati prima di noi, sottolineati dai nostri volontari e poi usate solo per gridare all’inquinamento come la famosa discarica sotterrata un po’ al di sopra della località Scorza”.

Questo è il momento – continua il circolo - e anche se l’articolo 3 parla dell’ultimo quinquennio, non dobbiamo perdere l’occasione di tutelare il territorio con l’aiuto anche delle associazioni e dei singoli cittadini che possono collaborare in questa operazione per la propria città. Confidiamo nell’operato dell’Amministrazione e degli uffici tecnici comunali e chiediamo di essere attenti a qualsiasi collaborazione venga rivolta in tal senso. Il registro dovrà essere aggiornato e l’elenco delle aree individuate è pubblicato per trenta giorni nell’albo pretorio comunale per eventuali osservazioni. Le aree urbane, rurali e agricole, pubbliche e private, comprese nel registro, non possono essere destinate ad attività produttiva, edilizia, turistica, agricola, commerciale, fino a quando non è dimostrata, con idonee attestazioni analitiche rilasciate da laboratori accreditati (ASL, ARPAC), l’assenza di fattori di pericolo per la salute e l’ambiente”.

“Il registro e i successivi aggiornamenti – conclude la nota - saranno pubblicati sul sito web istituzionale del comune. Si ricorda, inoltre, che caso di mancata istituzione del registro e suo aggiornamento semestrale da parte del comune nei termini e nelle modalità indicate, dopo formale diffida ad adempiere, il Sindaco ne risponderà come responsabile in qualità di autorità sanitaria locale”.