Osservatorio Cisl – Dati allarmanti. Melchionna: “Per ripartire serve una buona e sana politica”

melchionnaAvellino – L’Italia si appresta a chiudere un altro anno nero e per il 2014 non ci si aspetta nulla di buono. I dati purtroppo parlano chiaro e tutte le dichiarazioni su una piccola ripresa del Paese stentano davvero a trovar credibilità da parte dei cittadini che ogni giorno si trovano a dover far fronte a migliaia di problemi: disoccupazione, chiusura delle aziende, suicidi.

Tutti problemi, questi, che trovano posto nel rapporto di fine anno dell’osservatorio Cisl presentato stamane a via Circumvallazione. Secondo i dati riportati nel dossier, circa 522mila lavoratori hanno perso il posto di lavoro, 333mila solo nel Mezzogiorno con una riduzione tendenziale dell’occupazione italiana pari a 541mila lavoratori.

L’industria, in special modo quella meccanica, continua ad essere il settore più penalizzato. Seguono il commercio e l’edilizia. Il tasso di disoccupazione trimestrale lungo l’intero stivale arriva a toccare picchi dell’11,3% e nel Mezzogiorno si arriva al 18.5%. Solo in Campania, rispetto il mese scorso si è arrivati 24,1% (+0,2%). 17,2% ad Avellino (+0,3%) con un tasso di disoccupazione giovanile che arriva al 58,7%.

Nessuna categoria viene dimenticata dal segretario generale della Cisl Irpinia Sannio, Mario Melchionna, che apre una nota dolente anche sulla questione dei pensionati, oltre 126mila in Provincia che sono i più colpiti dalla crisi che percepiscono in media una pensione mensile di 550 euro.

Intanto continua a salire il numero dei suicidi e dei tentati suicidi in Irpinia che sono arrivati rispettivamente a quota 28 e 31: “E’ un problema serio – tuona  Melchionna  – in questi suicidi sono presenti tutte le categorie dall’imprenditore che non riesce a risollevare le sorti dell’azienda ai disoccupati che non riescono a trovare lavoro fino ai lavoratori , come nel caso dei forestali, che pur lavorando non vengono pagati. Se aggiungiamo poi i ritardi dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni alle imprese, come i ritardi delle Asl che dovrebbero mantenersi nei 30 giorni ma che superano abbondantemente i 90 giorni, stiamo davvero toccando il fondo”.

Ma da dove bisogna ripartire per scongiurare il collasso del Paese? Melchionna non ha dubbi: “Il Paese ha bisogno di una sana e buona politica e non di quella che punta a difendere la propria poltrona a discapito del cittadino. Serve una netta riduzione delle tasse al fine di rimettere in moto l’economia del Paese ed investire al Sud. Attualmente dal governo – chiosa il segretario generale Cisl Irpinia Sannio – arrivano timide risposte ma serve più concretezza”.

Dora Della Sala