Nomina D’Avanzo – Montanile: “Il Sindaco non è riuscito a liberarsi delle vecchie logiche di partito”
Avellino – “Le ultime decisioni del Sindaco Foti sulla ricomposizione della Giunta a Palazzo di Città, soprattutto la nomina ad Assessore di Guido D’avanzo, hanno ingenerato smarrimento e perplessità nei cittadini. Fin dalle prime battute della campagna elettorale che ha portato all’elezione del Sindaco Foti che, è bene ricordarlo, ha racimolato poco più di 15 mila voti a fronte dei 47 mila aventi diritto,(un risultato non esaltante che lo colloca tra i Sindaci meno amati e meno rappresentativi) la discontinuità è stato il verbo del Primo Cittadino e di tutto il PD. Discontinuità che si è palesata nella nomina prima dei sette Assessori esterni, nel discorso tenuto dal Sindaco all’atto dell’insediamento successivamente e, ancor di più e più recentemente, verso la fine di novembre, con la relazione di inizio mandato”. Questo il pensiero di di Carmine Montanile Capogruppo de “La Civica Abellinum” che in una nota commenta le decisioni del primo cittadino in merito alla nuova giunta.
“Il Sindaco – continua - ha però dimenticato che la sua maggioranza è costituita in massima parte da consiglieri che hanno fatto la storia delle precedenti amministrazioni e che hanno contribuito in misura evidente alla sua nomina a Primo Cittadino per cui, nonostante la commozione palesata a fine intervento, si è dovuto inchinare alla logica dei poteri forti. La resa senza condizioni si è concretizzata nella nomina ad assessore di Guido D’avanzo che è persona seria ed onesta ma che politicamente è stato il vessillo, la storia, l’emblema di quel fallimento politico-amministrativo tanto vituperato dallo stesso Sindaco Foti . Il Sindaco non è riuscito a liberarsi delle vecchie logiche di partito e, piegandosi ad esse ne ha certificato il dominio assoluto a scapito dei bisogni e delle necessità di una comunità. In maniera beffarda sulle balconate della sede cittadina del PD vi è un cartello che recita : “con Foti Sindaco sogni e diritti di nuovo nostri”. Che delusione! Quale falsità! Da molto tempo il Comune di Avellino, che dovrebbe essere la sede del Popolo, è diventato “un laboratorio” per sperimentare alleanze e favorire ricollocazioni in vista delle continue tornate elettorali. Sembra un mercato che come tale risente più della logica della domanda e dell’offerta che dei bisogni dei cittadini”.
“Con molto rammarico - chiosa il capogruppo di opposizione -dobbiamo constatare che nella nostra città la politica ha cessato da tempo di essere scienza del buon governo perché si è trasformata in arte della conquista e del mantenimento del potere. Tutto ciò ha determinato una notevole perdita di fiducia nella politica e nei partiti- vedi lo scarso consenso elettorale del sindaco Foti-, i cui esponenti spesso appaiono concentrati più sulla poltrona che sui bisogni delle persone e le loro scelte politiche sembrano essere indirizzate alla ricerca del voto sicuro più che alla soluzione reale dei problemi. In definitiva chi governa è distante dal cittadino, da quel cittadino che ogni giorno deve combattere come un guerriero per non soccombere alla crisi, portata da un vento il cui cambiamento ancora non si percepisce perché è ancora molto distante da chi è disoccupato o da chi sta per chiudere la propria bottega”.