Questione urbanistica – L’iniziativa del PD Circolo Foa a tutela della città

circolo foa pd todisco boveAvellino - “Un impegno verso la città: Non un mattone in più di nuova edificazione”. Questo lo slogan utilizzato dal PD circolo Foa per il momento di confronto, di questo pomeriggio presso il Circolo della Stampa, sulle vicende legate alla questione urbanistica in città.

Quest’iniziativa – come ha spiegato Giovanni Bove, segretario del circolo Foa – viene da lontano. In questi mesi abbiamo studiato per capire le cose come stanno. Sulla questione dell’urbanistica si sta giocando una partita decisiva. Chiediamo all’amministrazione chiarezza e confronto all’amminstrazione sovvertendo il modo in cui si parla di urbanistica in città”.

Al centro del dibattito il progetto Gregotti-Cagnardi redatto nel 2000 nel corso dell’amministrazione targata Di Nunno offriva un nuovo modo di percepire la città pensata in un’ottica di città capoluogo che si rinnova a doppio centro uno antico, che dal centro storico si protende verso il corso, e un centro nuovo, conosciuto con il nome di Ni01, che colleghi la periferia con il centro in modo tale che si permetta la conservazione e lo sviluppo e quindi non dimenticare il passato promuovendo il futuro. Di ciò facevano parte la riqualificazione abitativa ed urbana delle periferie, il loro collegamento con il centro e la salvaguardia del centro storico ridestinandolo a luogo di cultura.

“La ridestinazione del centro storico ed i diritti edificatori del comparto Ni01 – commenta l’ingegnere Mario Perrotta - sono i punti saldi del progetto attorno cui ruota l’intero piano regolatore che ancor oggi non trova una soluzione che può essere trovata solo dalla discussione in consiglio comunale al fine di trovare il giusto equilibrio con un nuovo piano che si confronti con le reali possibilità di attuazione del progetto”.

“La Ni01 – interviene il consigliere comunale, Marietta Giordano – è un’occasione per Avellino e la collettività in quanto l’idea di un grande parco urbano è di grossa importanza. L’amministrazione ha la volontà di portare avanti il dialogo con i privati sempre a tutela della collettività e non intende piegarsi ad interventi speculativi. Punteremo alla qualità del servizio pubblico, delle opere che interesseranno sia le politiche abitative che gli spazi pubblici “.

“La questione urbanistica ad Avellino, e non solo, è sempre stata al centro di interessi che vengono da più parti. Per svilupparsi – sottolinea l’assessore Vanacore - ha bisogno di ascolto, attenzione a decifrare interessi e trovare sintesi operativa. Il piano urbanistico per  i nostri territori è uno strumento che si presenta come novità e per questo motivo non è di facile gestione. Il piano, all’epoca della sua pensata fu una grande intuizione ma da allora la città ha subito notevoli cambiamenti ed è necessario, al fine di raggiungere gli obiettivi e fare delle scelte, fare una revisione critica di quanto fatto finora e quanto fare ancora”.

“Ad Avellino manca un programma di città - denuncia il consigliere Costantino Preziosi – tutte le opere che nascevano in città provenivano da un’idea di città diversa che sarebbe dovuta crescere in una determinata direzione. Oggi, quel progetto è stato bruciato nella sua intenzione iniziale. Oggi, serve una politica urbanistica seria. Avellino ormai non riesce più a dare e ad offrire nulla e l’urbanistica su questi temi può offrire molto”.

Una politica urbanistica seria che decida modi obiettivi e tempi di intervento, recupero di condizioni abitative nelle periferie e recupero identitario. Queste in sostanza le proposte avanzate nel corso del dibattito e che Francesco Todisco ha riassunto nel suo intervento di chiusura: “Avellino sta voltando le spalle alle sue radici, alle sue origini, alla sua storia Avellino sta morendo perchè ha bisogno di recuperare la sua identità. Se non farà ciò sarà destinata a morte certa. Se l’amministrazione deciderà di tutelare l’interesse pubblico a favore della riqualificazione e rigenerazione della città, noi saremo al loro fianco. Se così non fosse  - chiosa Todisco -  perseguiremo questi obiettivi da soli affinchè la città riconquisti il suo filo con la storia e non muoia”.