Pianodardine – Raccolte 3mila firme a sostegno dell’esposto-denuncia contro l’inquinamento

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L’associazione “Ambiente e Salute”, insieme ad un gruppo di medici di base e di medici specialisti (tutti operanti nei comuni della Valle del Sabato), ha preparato un esposto alla Procura della Repubblica per denunciare lo stato di grave degrado ambientale in cui versa la Valle del Sabato. Sono state raccolte in una settimana più di 3mila firme. Hanno aderito i cittadini dei comuni di Montefredane, Manocalzati, Prata P.U., Pratola Serra e Pianodardine, grazie all’attivismo di alcuni professionisti locali tra i quali: il dottore Armando Galdo, la dottoressa Acone, la dottoressa Galdo, l’ing. Picariello, l’avv. De Palma, il dottore Preziosi e il dottore Franco Mazza. L’avvocato Maria Santoro presenterà questa mattina l’esposto presso la Procura della Repubblica di Avellino. I medici pongono l’accento sull’ aumento di gravi malattie negli ultimi anni. La presenza di ecoballe stoccate presso lo Stir di Pianodardine, rende l’aria a volte irrespirabile, i miasmi, i rischi per la salute di tutti inducono ad una presa di coscienza della situazione da parte di ognuno. “A Manocalzati per le adesioni all’esposto-denuncia per l’inquinamento della Valle del Sabato abbiamo ottenuto un ottimo e significativo risultato: circa 500 firme”, spiega l’ex consigliere provinciale Franco Mazza, che aggiunge: “E’ il segno che il problema in paese è molto sentito. La gente è stanca e vuole che si faccia qualcosa in ogni modo possibile. Il grande risultato raggiunto è il frutto della sensibilità di tanti cittadini e del’impegno profuso. Un grazie sincero innanzitutto a don Mario Cella che ci ha messo a disposizione i locali della chiesa. Grazie alla dottoressa Antonella Laporta e sua figlia Marta. Grazie alla signora Bianca. Grazie a tutti quelli che hanno reso possibile questo grande risultato in poche ore. Avanti così che forse abbiamo imboccato una strada che ci condurrà ai risultati che speriamo. Sappiamo tutti che non è facile e che cercheranno di fermarci”.