Sindacato CSD su “Porcellum”: “dalla farsa al precipizio la strada è breve”

scsdRoma - Di seguito la nota del Sindacato CSD in merito alla legge elettorale del “Porcellum” e di quanto si sta discutendo negli ultimi giorni nel nostro paese.

Questo nostro povero, martoriato Paese, ne sta vedendo di tutti i colori e da ultimo, la pronuncia della Corte Costituzionale, sul “porcellum”, ha fatto tremare più di qualcuno, con sale in zucca, senso di responsabilità ed amor di Patria. La paura era che “crollasse tutto”, dal momento che, ci hanno insegnato alle medie, se una legge viene dichiarata incostituzionale, decade immediatamente e sono nulli tutti gli atti da essa prodotti.

Per fortuna che, saggiamente, la stessa Corte Costituzionale, ha chiarito che il Parlamento può fare la legge elettorale, quindi può legiferare ed il provvedimento della Corte, quindi, non è retroattivo e non ha effetti drammatici sulla vita del Paese. La situazione è grave e, come sempre accade nella storia, in questi momenti, gli agitatori ed i demagoghi, incapaci a tutto, ma bravi ad urlare, imprecare e sperare che vada sempre peggio, sono in agguato, pronti a cogliere la ”loro occasione”. In questa situazione, il Governo Letta-Alfano, oltre ad aver creato confusione con l’IMU (non solo) e con una legge di stabilità che sta diventando una babele, ha avuto il coraggio di varare un condono per coloro che si sono resi responsabili di danno erariale, con un decreto del 31 agosto. Un Parlamento di 630 deputati e di 315 senatori, a cui vanno aggiunti 5 senatori a vita, non è stato in grado di varare una legge elettorale e di fare le riforme di cui si parla da anni, ad incominciare dalla riduzione dei parlamentari, delle province, delle spese pazze.

Una tassazione folle sta facendo morire questo Paese: non si riesce a capire che i tecnici in certi settori, fanno danni. Per risanare il Paese, è necessario rilanciare l’economia e per fare questo, è indispensabile dimezzare le tasse: questo lo deve fare un politico, perché un tecnico non lo farà mai. L’Italia rischia milioni di poveri, il potere d’acquisto è diminuito del 10% ed i pensionati, non solo vivono un momento terribile, ma sono diventati il bancomat del Paese: si colpiscono sempre i pensionati, perché non hanno voce in capitolo. Pensate che bello se una mattina 18 milioni di pensionati, con le scatole che girano a mille all’ora, lanciano un sonoro “vaf……” a tutti i “ lor signori”, di tutti i “palazzi”.Troppa gente soffre e quando cenare o acquistare un’aspirina, diventata un lusso, credo che anche i Santi, abbiano il diritto di incazzarsi, si, di incazzarsi.