Il Corriere.it ad Avellino per parlare di Isochimica
Avellino – Un altro video reportage sul caso dell’Isochimica questa volta ad occuparsene la penna de “il corriere.it” Amalia De Simone che con le telecamere del giornale di via Solferino a Milano è venuta ad Avellino per raccogliere le testimonianze di ex operai e abitanti del posto.
Nella fabbrica sono presenti ancora i cubi adoperati a contenere l’amianto che, a distanza di anni stanno iniziando a sgretolarsi disperdendo fibre di amianto che vengono inalate dagli abitanti di borgo ferrovia.
Venticinque anni fa la decisione di scoibentare oltre 3000 carrozze per far morire 300 operai di Avellino – spiega un ex operaio alla De Simone – grazie ad Elio Graziano, ex presidente dell’avellino calcio in serie A“.
Si pensava che sarebbero stati i soli operai a cadere vittime dell’amianto ma non è stato così. Ad ammalarsi molti residenti della zona che, a causa delle inalazioni delle fibre di amianto che nell’aria si andavano a depositare su balconi o sui pavimenti, hanno contratto tumori.
Una vicenda sottaciuta per troppo tempo che ha visto solo nel 2012, grazie all’intervento del Procuratore Rosario Cantelmo, i primi avvisi di garanzia
“L’amianto delle carrozze è la specie di amianto più dannosa – spiega alle telecamere il biologo Carlo Caramelli- I livelli minimi abbondantemente superati. Le fibre se inalate possono restare in incubazione per parecchi anni e poi trasformarsi in tumori”.
Una vera e propria bomba che sta avvelenando le attuali e le future generazioni. A 10o metri dalla fabbrica ci sono le scuole mentre a 10 metri dalla fabbrica c’è un campo sportivo dove i ragazzi si allenano.
Gli abitanti sono indignati e hanno sete di verità sull’isochimica non “il chiasso” come conclude il parroco di Borgo Ferrovia Don Luigi Di Blasi.