Comunità Montana, Cianfoni (Fai Cisl) si rivolge ai Prefetti campani

AvelliniLogo FAI CISLo – Di seguito la nota del segretario Generale della Fai Cisl, Augusto Cianfoni, rivolta ai Prefetti delle province della Campania al fine di smuovere l’inefficienza della politica regionale e delle Comunità Montane ma anche la Burocrazia inefficiente che, secondo il segretario, non svolge in maniera consona le proprie funzioni.

“Eccellenze, a nome di migliaia di operai Forestali e delle loro Famiglie ci rivolgiamo a Voi perché delusi e amareggiati da troppi mesi di totale inconcludenza della politica regionale e delle Comunità Montane e delle loro Burocrazie, distintesi con comportamenti ai limiti della inadeguatezza e talvolta di una pregiudiziale ostilità verso la minima decente efficienza. Di fronte a tanta incapacità, se con la massima urgenza Politica e Burocrazia regionali non riusciranno finalmente a venire a capo di un tale groviglio, al sindacato – per tanti mesi paziente e responsabile – non resta che chiedere lo scioglimento del Consiglio Regionale e il suo commissariamento. E’ ampiamente dimostrata l’incapacità della Giunta Regionale della Campania di dare soluzioni credibili e immediate ai gravissimi problemi che da quasi due anni stanno umiliando migliaia di famiglie di operai forestali molti dei quali senza stipendio da diciotto mesi e tutti senza prospettive per il loro lavoro futuro.

L’indegno scaricabarile tra burocrati degli uffici regionali e delle Comunità Montane deve trovare nello Stato la forza di intervenire: la Politica della Regione non sa fare altro che auspicare, esortare, raccomandare senza trovare né la volontà né avere la capacità per venire a capo di un dramma che già ha avuto la sua tragedia (il suicidio di Francesco Argenio) e lo sciopero della fame di alcuni operai che rischia di estendersi in tutte le Comunità Montane. Eccellenze, vogliate interdire con decisione questo scempio, indegno di uno Stato civile. Fate appello al Governo nazionale affinché si fermi una volta per tutte questa fiera di grida manzoniane di amministratori incapaci di assolvere all’impegno per cui si candidarono e per cui giurarono.

Auguro che in quella terra sfortunata sorga finalmente la “ribellione” delle migliori energie e intelligenze che ancora vi abbondano e prendano il doveroso sopravvento contro quella cultura camorristica che come una metastasi invade istituzioni e burocrazie e sta ormai uccidendo una delle più belle terre d’Italia”.