Piazza Libertà – Miccio: “la Soprintendenza non ha autorizzato il parcheggio interrato”

libertà2Avellino – “Piazza Libertà: la Città incontra la piazza” è una manifestazione che dal 21 novembre al 2 dicembre si è svolta al Carcere Borbonico di Avellino. Per promuovere il principio della partecipazione pubblica nei processi decisionali che riguardano il futuro della città, in questo periodo è stato attivato un punto di ascolto per raccogliere opinioni, contributi e suggerimenti sulla nuova funzione urbana di Piazza Libertà, la quale rappresenta un tessuto di relazioni, usi e pratiche di vita quotidiana, che l’Amministrazione Comunale vuole comprendere, tutelare e valorizzare al fine di evitare che la riqualificazione della Piazza possa alterare radicalmente le dinamiche da cui dipende la vitalità della stessa.

Oggi, in via Dalmazia, si è tenuta l’iniziativa “Confronto in piazza. Discussione pubblica a più voci” a cui hanno preso parte il Sindaco Paolo Foti, il Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle province di Salerno e Avellino Gennaro Miccio, l’Assessore all’Assetto urbano e alla riqualificazione Roberto Vanacore, il Presidente dell’Ordine degli Architetti P.P.C. di Avellino Fulvio Fraternali, il Direttore della rivista internazionale di architettura e design “Domus” Nicola Di Battista, il Docente di architettura Pasquale Belfiore, il giornalista Generoso Picone, moderati da Daniele Rotondo del TG2 RAI.

Ai partecipanti all’incontro è stato distribuito un fascicolo dal titolo: “Concorso di progettazione per la riqualificazione della Piazza Libertà” in cui sono visibili i 63 progetti pensati per la piazza e in primo piano spiccano le immagini delle possibili opere dei vincitori concorrenti: MICROSCAPE architecture_urban design, Architetti Associati (Biondi, Marzani, Vandelli), Arch. Amelia Blundo, Arch. Jacopo Giovanni Villa, Studio Mondaini Roscani Architetti Associati.

giornalista raiDaniele Rotondo ha sottolineato come oggi dell’uomo si parla poco, ma “parlare intorno alla piazza significa parlare anche intorno all’uomo”. Con dinamicità ha intervistato prima Foti e Vanacore. Il Sindaco ha detto: “vogliamo rendere i cittadini partecipi di un concorso d’idee per il rifacimento di una delle più grandi piazze del Mezzogiorno. Questa amministrazione cerca di tendere ad interpretare i sentimenti dei cittadini, ma se i giovani perdono la speranza la comunità sarà perduta. I giovani avellinesi presto potranno partecipare alla cosa pubblica nei luoghi che per tanto tempo gli sono stati tolti”. Vanacore, da professore universitario prestato alla politica, ha sottolineato che in questi mesi ha notato in Consiglio Comunale come la dialettica sia il miglior sistema per governare, ma “Avellino è un po’ restia nella partecipazione e nel comprendere che ha la possibilità di indirizzare l’amministrazione ed incidere su di essa con le proprie opinioni”. Fraternali, nel suo intervento, ha dichiarato che quest’amministrazione sta ascoltando le proposte: “attraverso l’ascolto e il confronto si possono fare cose fatte bene”.

Pasquale Belfiore, ex assessore a Napoli, ritiene negativa, in generale, la mancanza di continuità amministrativa: “L’attuale amministrazione ha un pensiero, poi ne verrà un’altra con un altro pensiero. Se una decisione presa dall’amministrazione precedente non fa bene alla città, quella attuale ha il dovere morale di interromperla. Occorre un pensiero progettuale/proiettivo sulle città. Perciò chiedo a Foti, che cosa questa città deve fare/essere da grande?”. Foti ha spiegato che Avellino deve guidare i processi della Provincia, riprendendo la coesione sociale attraverso il simbolo della piazza “come agorà che guardi all’Europa e sia orgogliosa di essere da guida per la provincia di Avellino”. Poi è intervenuto Generoso Picone, concordato con Belfiore sulla presenza di un vuoto progettuale: “Sull’urbanistica sono decenni che si discute su cosa fare. Avellino è una città senza piazza, non vive la piazza. La gente si incontrava a piazza Libertà agli inizi del ‘900. Il dipinto di Cesare Uva ci presenta una piazza brutta! Essa unisce oggi più storie (basta guardare ai palazzi). Attualmente le città possono consentire costruzioni moderne? Bisogna mettere da parte le cartoline del passato e guardare al futuro, non dimenticando i numerosi cantieri…”.

Vanacore condivide il fatto che sia “folle” inseguire le cartoline del passato: “non stiamo parlando di Piazza Navona o di Piazza del Campo. Occorre uno spazio pubblico contemporaneo, in cui anche il futuro possa riconoscersi. La città cambia, ma la piazza dovrebbe resistere alle trasformazioni del tempo”.

libertà1

Rotondo, sollecitato da Belfiore, ha ricordato che la politica non può essere solo slogan (Avellino città giardino o città del vino, ad es.), ma servono cose concrete. Belfiore ha sollecitato Foti a spiegare l’idea trainante della sua amministrazione e il sindaco ha precisato come lui non si senta un politico: “non uso il politichese. Ritengo che questa amministrazione non si caratterizzerà per le opere pubbliche, ma occorre recuperare la guida di un territorio. Non si può rinunciare alla guida di 450.000 abitanti. Bisogna dare prospettive di sviluppo ad Avellino e alla Provincia. Avellino è ancora capoluogo e deve guidare lo sviluppo”.  Picone ha poi detto sulla Piazza che se ha una funzione vive, se no “diventa una rotatoria e va bene così”. Fraternali, invece, ha ricordato che all’ultima stesura di PUC (Piano Urbanistico Comunale) il progettista ha ritenuto che non ci debba essere sviluppo socio-economico: “non era un concorso di idee, ma un concorso di progettazione”. Quest’ultima frase era diretta a Foti che ha voluto chiarire che se ci fosse un cambiamento sulla riqualificazione non lo decide il sindaco perché “non è amministratore unico. Se l’idea cambia lo decide il Consiglio Comunale”. Miccio, quindi, ha ricordato che nel 2010 andò in Consiglio Comunale a precisare che la legge prevede che la Soprintendenza abbia il ruolo della tutela monumentale: “non è scontato il parcheggio sotto la Piazza, la Soprintendenza non lo ha autorizzato. Le fontane sono un bene da tutelare o no? Il progettista deve ricevere gli input dal Ministero non se li può inventare. Le fontane sono soggette a verifiche. Sono stati forniti pochi dati ai progettisti prima di ideare”.

Infine  Di Battista ha voluto definire l’architetto come un artista che lascia il segno nel mondo: “non si può confondere l’arredo urbano con la sistemazione del paesaggio. Le piazze o esistono o non esistono. Città ed uomini sono due parole importanti. Il cliente prima di essere cliente di un architetto è un uomo e non va dimenticato”.