Unisa – L’Osservatorio internazionale sul gioco celebra il suo decennale

Geppino ImbucciFisciano - Si è concluso oggi presso l’Università di Salerno l’annuale convegno organizzato dall’Osservatorio Internazionale sul Gioco (OIG) dedicato al gioco pubblico, che dal 2010 si svolge ogni ultimi giovedì e venerdì del mese di novembre. Quest’anno l’attenzione è stata posta sulla storia, sulle implicazioni e prospettive del gioco nella società contemporanea.

Il convegno, promosso dall’OIG e dall’Università di Salerno (Dipartimento di Scienze Politiche, Sociali e della Comunicazione), ha visto coinvolti l’Ordine degli Assistenti sociali della Campania, la Federazione Italiana Tabaccai, la Gamenet S.p.A., la SNAI, il Sindacato Totoricevitori Sportivi, la Fondazione Unigioco, la Federazione Nazionale Gioco Pubblico.

L’O.I.G. da anni sostiene iniziative culturali, formative e di ricerca scientifica per la promozione della cultura ludica del gioco a partire dalla conoscenza approfondita del settore, ponendosi da sempre in prima linea nello studio delle dinamiche sociali, economiche, culturali e cliniche connesse allo sviluppo del comparto del gioco pubblico in Italia e all’estero.

Quest’anno si celebra il decennale dell’Osservatorio, il quale è stato fondato nel 2003 dal Prof. Giuseppe Imbucci, pioniere di studi che hanno fiutato le tracce dell’uomo nella storia: i poveri, gli emigranti, i giocatori, sono stati i canoni simbolici attraverso i quali egli ha voluto leggere una storia che non è fatta di grandi eventi ma di uomini che li determinano. La sua concezione della storia lo ha portato sempre oltre gli steccati del conformismo e della retorica, alla ricerca mai paga dell’animo umano, colto nella sua dimensione evolutiva che conserva sempre il profondo senso della vita intessuta di valori. È stato docente di Storia contemporanea, Storia del Mezzogiorno, Storia economica, Storia della questione meridionale, oltre che Presidente dell’Organizzazione Retinopatici Amici degli Occhi di Napoli. Tra le sue pubblicazioni si segnala l’innovativo studio dal titolo “Il gioco. Lotto, totocalcio, lotterie. Storia dei comportamenti sociali” (Venezia, Marsilio, 1997). Nel 1998 ha curato il primo convegno  internazionale dal titolo “Il gioco pubblico in Italia. Storia, cultura e mercato”, e nel 2001 la seconda edizione dal titolo “Il gioco pubblico in Italia. Storia, cultura, clinica e mercato”.

A moderare l’incontro di ieri è stato Vittorio Dini, docente di Storia della filosofia. Il primo intervento è stato quello del Prof. Verrastro (vicepresidente dell’OIG) dal titolo: “Sogni, pregiudizi, censure. Il gioco in alcune fonti a stampa tra Otto e Novecento”. A seguire Francesco Tolotti, Presidente della Fondazione Unigioco, con delle slides, ha commentato l’argomento da lui scelto, “Per un gioco più maturo: appunti”. Infine la Prof. di Educazione mediale dell’Università di Salerno, Filomena Faiella ha spiegato come si possa giocare, divertirsi e apprendere nell’era di Internet.

Invece, a moderare l’incontro di stamattina c’era il Prof. di Etica sociale Giuseppe Acocella. Il primo intervento è stato quello del Presidente della SNAI, Giorgio Sandi, che ha discusso sul settore del gioco pubblico e il ruolo dei Concessionari di Stato. Al suo fianco c’era il Presidente della Federazione Italiana Gioco pubblico, Ezio Filippone, che ha parlato degli squilibri dell’attuale filiera del gioco. In seguito, Barbara Toxiri, Direttore centrale delle politiche sindacali Federazione Italiana Tabaccai, ha relazionato su “I tabaccai: professionisti del gioco non per gioco. L’importanza della formazione professionale alla luce dell’evoluzione del settore”. Invece Luigi Frezza, prof. di Sociologia dei processi culturali, ha parlato del gioco nell’immaginario audiovisivo. Sono seguiti gli interventi di Giovanni Baglivo, Maria Antonietta Lucariello e Mauro Croce. Il Presidente nazionale STS Baglivo ha parlato dei giochi pubblici del domani, tra on line, smartphones e tablet, chiedendosi quale sia il futuro per il canale di raccolta fisico. Lucariello ha scelto il seguente tema: “C’è chi gioca e chi è giocato. Il gioco e la fortuna tra regressione e idealizzazione”. Infine lo psicologo e psicoterapeuta di Lugano, Mauro Croce, ha definito Imbucci uno dei più grandi studiosi della relazione uomo-gioco-cultura, “una relazione vitale per ogni essere umano che Imbucci insieme, e direi al pari di Huitzinga e Caillois, ha esplorato nelle dimensioni storiche ed antropologiche” .

Negli spazi antistanti la sala del convegno, inoltre, è stata allestita la collettiva d’arte visiva “Arte da gioco” dedicata alla prevenzione dal gioco d’azzardo patologico, curata dall’artista avellinese Generoso Vella, alla quale hanno preso parte diversi giovani artisti irpini. La mostra ha avuto il patrocinio morale dell’Osservatorio Comunicazione Partecipazione Culture Giovanili (OCPG).