PD verso le primarie – D’Alema: “Cuperlo il migliore. Renzi? vuole rincorrere un posto già occupato”

d'alemaAvellino“Il risultato di queste primarie è ancora da scrivere. Lo scriveremo noi con l’impegno di questa settimana. La battaglia, seppur difficile, è ancora aperta. Comunque vada noi continueremo il nostro impegno perché una persona può lasciare, rinunciare ad incarichi ma la passione politica non può essere allontanata ”. Questo è il pensiero finale emerso dall’incontro di questo pomeriggio di Massimo D’Alema alla Camera di Commercio di Avellino.

Il capolista per le primarie PD nella lista Cuperlo a Foggia ha spiegato nel corso dell’intervista pubblica con il presidente dell’ordine dei giornalisti, Ottavio Lucarelli, le motivazioni che lo spingono a portare avanti la candidatura di Gianni Cuperlo: “Io non sono in campo contro Renzi. Sono in campo per Cuperlo che è l’unico che può ricoprire quel  ruolo. L’altro – commenta D’Alema riferendosi a Renzi – è occupato a rincorrere “il posto” a Palazzo Chigi ma non sa che quel posto è occupato e lo rimarrà per parecchio. Io voglio un segretario del PD faccia il segretario. Il punto più profondo che differenzia me e Renzi sta nella concezione del PD e della politica. Renzi concepisce il PD come una macchina elettorale al servizio del leader e la politica come comunicazione. Ciò non è nient’altro una visione distorta del PD. Stiamo eleggendo il futuro segretario del PD non il futuro premier. Come può pensare di fare il leader di un partito, il sindaco di Firenze e il candidato premier, oltretutto opponendosi ad un esponente del suo stesso partito? L’ansia di Matteo va tranquillizzata. Domenica prossima non ci sono le elezioni. Vogliamo un PD trampolino? O un PD vero, radicato nella società? Nel caso in cui le elezioni lo decretino il prossimo leader, dovrà fare i conti con una realtà complessa di un PD complesso che non si riduce ad un partito leader. Noi daremo il nostro contributo forte ed incisivo perché il nostro dovere è quello di evitare frastagliamenti”.

E sulle priorità su cui dovrà lavorare il PD D’Alema non usa mezzi termini e parla di riduzione del cuneo fiscale che “potrà rilanciare il mercato interno: i cittadini potranno consumare nuovamente e garantire alle imprese la competitività” e di riforme elettorali “il governo deve fare una legge elettorale efficace oppure si ritorni alla legge Mattarella che nonostante non la ami è sempre meglio dell’attuale legge che è oltretutto incostituzionale”.

Non mancano infine i riferimenti al fallimento di Bersani delle passate elezioni e alla decadenza di Berlusconi.

Con Bersani abbiamo perso perché era troppo sicuro di aver già vinto le elezioni quando in realtà non è stato cosi . Berlusconi ha voluto drammatizzare un evento scontato. La teoria di essere vittima di un complotto non ha fondamenta. Berlusconi è un uomo molto potente e si è ritenuto superiore alla legge. So che la giustizia si può sbagliare alle volte ma siamo davanti a vicende giudiziarie estremamente fondate. Berlusconi – evidenzia D’Alema – è un leader in declino. Il PD è attualmente la maggiore forza del Paese, ha una responsabilità enorme in questo quadro politico, e va salvaguardata”.