Assegni pensionistici più bassi, ancora mortificati i pensionati

pensionati e lavoratori per l'italiapensinatiRoma - La legge di stabilità – ha giudizio di Pensionati e Lavoratori per l’Italia (PLI) – ha riservato un’amara sorpresa per i pensionati i relatori, infatti, hanno ritirato l’emendamento che prevedeva la perequazione automatica, per le pensioni, sino a quattro volte la pensione minima, cioè circa 2mila euro lorde. Si trattava, in sintesi di adeguare, al 1° gennaio queste pensioni, all’indice istat relativo all’aumento del costo della vita. Lo stesso emendamento prevedeva un contributo di solidarietà per pensioni superiori a 90mila euro annue lorde.

Ora, dopo il ritiro dell’emendamento, godranno della perequazione piena, solo le pensioni sino a tre volte quella minima ed il contributo di solidarietà si applicherà agli assegni pensionistici, oltre i 150mila euro lordi. I pensionati non ne possono più ed è vergognoso che milioni di pensionati, anche con pensioni modestissime, siano esclusi dalla rivalutazione relativa all’aumento del costo della vita, come se, per loro, nulla aumenta. Pensioni sostanzialmente misere ed insufficienti, diventano anno dopo anno, più misere e milioni di pensionati, diventano sempre più poveri. Le pensioni, oltre a non subire un aumento vero, da oltre 19 anni, vengono continuamente erose nel loro potere d’acquisto e questo Governo, come altri, sta dimostrando tutta la sua inadeguatezza a garantire rispetto ed attenzione, verso il popolo dei pensionati.

Il sacrosanto “contributo di solidarietà”, del 5%, per assegni pensionistici, a partire dai 90mila euro annui lordi, sarebbe stato un segnale di solidarietà e di giustizia, la vergogna vera è, invece, la condizione di povertà ed emarginazione, in cui sono costretti a vivere milioni di pensionati.