Tagli alla sanità, Acli: “La politica dia risposte ai bisogni dei cittadini”
Avellino - Le Acli provinciali di Avellino raccolgono e rilanciano il grido d’allarme del Comitato Utenti Assistenza Socio-sanitaria per la drammatica situazione che si trovano a vivere i cittadini ed i pazienti irpini, a causa dell’irresponsabile taglio di servizi indispensabili, messo in atto dall’Asl. Nell’ultimo anno, diverse strutture convenzionate, gestite dal terzo settore, sono state costrette a chiudere a causa del mancato rifinanziamento.
Tra queste, anche la comunità terapeutica residenziale per pazienti con disagio psichico,“La casa di Adele”, promossa dalle Acli, che dopo 8 anni di attività e di grandi sacrifici ha chiuso i battenti. Ma ad essere colpiti sono tutti i settori socio-sanitari ed assistenziali: i malati gravi rischiano di essere abbandonati al proprio destino non ricevendo più alcun supporto dalle strutture pubbliche, i cittadini che hanno bisogno di effettuare accertamenti debbono farlo a pagamento, rivolgendosi a centri di analisi privati, le famiglie con casi gravi di disabilità infantile o con congiunti anziani, colpiti da patologie croniche, trovano sempre più spesso porte sbarrate.
Lo smantellamento dei servizi avviene nel più totale silenzio della politica e delle istituzioni. Non una parola, ad esempio, è stata detta rispetto alla decisione del direttore generale dell’Asl di Avellino, Sergio Florio, di non investire preziose e consistenti risorse destinate all’Irpinia, per le necessità sanitarie dei cittadini. E’ diritto dell’opinione pubblica sapere per quale ragione la nostra provincia è stata privata di 30 milioni di euro, mentre agli utenti viene negata l’assistenza di base. In che modo la Regione ha utilizzato quei fondi? Le enormi difficoltà della gente comune, rese sempre più stringenti da una crisi che appare senza via d’uscita, sembrano non interessare i rappresentanti parlamentari irpini. Persino dai territori ben poche sono le voci che si levano.
“E’ giunto il momento – ha affermato Domenico Sarno, presidente provinciale delle Acli – che unitariamente le forze civili e sociali incalzino la politica che non intende arrendersi di fronte al disastro, la politica che non si accontenta di presidiare il Palazzo, la politica capace di superare il limite dell’autoreferenzialità, per dare risposte concrete ai bisogni e per riaffermare i diritti fondamentali della democrazia. I territori, insomma, debbono riconquistare il protagonismo nelle scelte cruciali per la vita delle comunità”.