La CamMiNo ricorda il perché della commemorazione contro la violenza sulle donne

CamminoAvellino - Sono molte le iniziative commemorative del 25 novembre, giorno Internazionale della Non Violenza nei Confronti della Donna, ma probabilmente non tutti conoscono la motivazione per la quale proprio in tale data è ricordato l’evento.

Patria, María e Antonia erano le tre sorelle Mirabal o anche dette “Mariposas” (farfalle), adoravano la vita ed avevano una grande forza d’animo, ma un giorno di ritorno dal penitenziario dove avevano fatto visita ai loro mariti, detenuti nel carcere di Puerto Plata nella Repubblica Dominicana, un gruppo di uomini ha bloccato la loro autovettura costringendole a scendere. Condotte in un posto non lontano dalla strada, in una piantagione di canna da zucchero vennero massacrate a bastonate; i loro corpi furono poi rimessi dagli stessi carnefici nell’auto e simulando un incidente, la vettura fu spinta in un dirupo.

L’omicidio risale appunto al 25 Novembre del 1960 ed è per tale motivazione che molte sono le iniziative commemorative coincidenti con la predetta data e che hanno poi dato origine al primo Incontro Internazionale Femminista celebrato in Colombia nel 1980.

Quest’ultima è stata l’occasione per la Repubblica Dominicana di proporre proprio il 25 novembre come “Giorno Internazionale della Non Violenza nei Confronti della Donna”, in onore delle tre sorelle Mirabal e dopo ben diciotto anni, nel 1998, l’assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato all’unanimità la commemorazione della data.

E’ significativo che la Giornata contro la Violenza alle donne venga collocata storicamente in quel periodo nel quale, nella Repubblica Dominicana sotto la tirannia di Rafael Leónidas Trujillo Molina, le donne erano particolarmente ghettizzate e per nulla rispettate, del resto lo stesso Trujillo era diventato dittatore nel 1930 truccando le elezioni, governando per circa trent’anni in modo severo. Egli stesso si fece attribuire il titolo di “Benefattore della Patria e Padre della Patria nuova” e tentò anche di modernizzare il Paese creando grandi opere come strade, ponti e scuole, prodigandosi anche per arginare il fenomeno dell’analfabetismo; tutto questo però, non servì a cambiare le sorti del paese che rimase, comunque, molto povero a causa del suo regime, estremamente tirannico e brutale. E’ all’interno di questo quadro storico che si collocano le gesta delle “Mariposas” e con loro, di tutte le donne che hanno lottato pagando con la stessa vita, la tirannia non più solo di un regime ma di un “Uomo”. Da vittime di regime, a vittime dei propri compagni o del proprio datore di lavoro.Le difficoltà e le violenze ed i maltrattamenti per una donna cominciano dalla famiglia per poi estendersi al luogo di lavoro ed alla vita di relazione. Il quadro normativo è solido e aggiornato ma, evidentemente qualcosa è insufficiente o funziona male.

Esiste ad esempio tra gli altri, il decreto legislativo n.198/2006 e successive modifiche che prevedono il “Codice della Pari opportunità” all’interno del quale, un intero libro terzo è dedicato al tema delle pari opportunità tra uomo e donna sul lavoro, al divieto di  discriminazione, alle forme di tutela ed alla promozione delle pari opportunità per favorire  l’occupazione femminile e realizzare l’uguaglianza tra donne e uomini sul lavoro. Il problema infatti, a parer mio, non è tanto prevedere una precisa normativa, ma avere gli strumenti idonei e sufficienti per attuarla, tant’è che la carenza di strutture da un lato (ed in provincia mancano i centri di accoglienza e di recupero delle vittime e degli autori di violenza) e la criticità del settore del pubblico impiego dall’altro, rendono arduo addirittura il riconoscimento del diritto al lavoro, soprattutto per le donne.

CamMiNo – Camera Nazionale Avvocati per la Famiglia e i Minorenni è stata sempre sensibile al tema della tutela della donna in quanto soggetto vulnerabile; per discorrere di tali temi approfondendoli in occasione del 25 Novembre, prenderà parte, alla tavola rotonda che si svolgerà lunedì 25 p.v. presso il Carcere Borbonico in esito all’incontro sul tema:VIOLENZA CONTRO LE DONNE: COME RICONOSCERLA, in occasione del quale verranno presentate le linee guida di pronto soccorso del Landolfi (Solofra)- S.Angelo-Ariano. Mentre il prossimo 28 Novembre, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Monteforte, ha organizzato il convegno: DONNE:TRA DISCRIMINAZIONI E TUTELE, al quale interverranno dopo i saluti delle autorità rappresentate da:il Sindaco di Monteforte Geom. Antonio de Stefano, il Questore di Avellino Dr. Maurizio Ficarra, i consiglieri regionali Antonia Ruggiero e Sergio Nappi, il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati avv. Fabio Benigni e relazioneranno sul tema, la sottoscritta, la dott.ssa Bianca D’Angelo, ispiratrice del testo regionale contro la violenza di genere, l’Assessore alla Cultura del Comune di Monteforte Rosa Anna de Sapio e modererà l’ins. Concetta Di Palo-Docente Scuola Primaria “Montessori” di Monteforte Irpino.