IrpiniAmbiente – D’Acunto (Cgil): Elaborare una proposta condivisa con gli amministratori locali
“Le Organizzazioni sindacali unitamente alla Società Irpiniambiente avevano concordato, nel verbale d’incontro del giorno 05/11/2013, di affidare ad una commissione tecnica il compito di affrontare le criticità tecniche –organizzative ed economiche, in modo che si potesse elaborare una proposta tesa a possibile soluzione dei problemi. Così il Segretario Generale della Funzione Pubblica della Cgil, Marco D’Acunto.
Dopo solo due sedute la delegazione della FP CGIL ha dovuto registrare che si trattava di una scatola vuota.
L’assenza totale di qualsiasi elemento e/o dato, impediva alla commissione un’analisi concreta dei problemi, per cui non vi era nessuno possibilità di elaborare proposte e/o dare un contributo alle OO.SS. e alla Società, tali da poter fare un accordo che potesse dare una svolta a questa gestione, dimostratasi nei fatti sciagurata.
Il ricorso agli straordinari e le assunzioni degli interinali negli anni precedenti hanno dimostrato che il piano industriale approvato dalla Provincia si è rivelato un disastro sotto l’aspetto tecnico organizzativo e gestionale.
Questa società è un’Amministrazione Pubblica, per cui è soggetta alla legge di stabilizzazione ed al controllo della Corte dei Conti, quindi ha il dovere e l’obbligo di rivedere la gestione della spesa, per apportare dei tagli agli sprechi e quantomeno non fare aumentare la tassa ai cittadini.
Nostro malgrado, dobbiamo invece esternare il dubbio, che l’unica cosa che interessa alla Società ed ad un sindacato accondiscendente è quello di trasformare costi mobili in costi fissi, curando particolarità a noi sconosciute, aggravando ed aggiungendo iniquità ai capitolati tecnici degli appalti, scaricando le disuguaglianze sugli Amministratori locali.
Si è prossimi all’approvazione della legge Regional sul riordino del ciclo integrato dei rifiuti, alla possibile trasformazione delle Società, agli appuntamenti della conferenza d’ambito, al piano d’ambito. Abbiamo il dovere di non lasciare una catastrofe agli amministratori locali, ma di dare risposte monitorate tese a migliorare i servizi, ridurre possibilmente i costi e costruire attraverso la sostenibilità degli operatori oggi in campo, i capitolati unici, equità ed uguaglianze, a difesa dell’eco-sostenibilità.
Non vorremmo che qualcuno abbia in testa di anticipare i tempi. Non abbiamo ancora capito se con la supponenza e/o la prepotenza, ci si possa sostituire agli organi preposti sia alle modifiche della pianta organica che alla rivisitazione del piano industriale, prescindendo dalla titolarità e dalla legittimità di chi è stato eletto”, conclude D’Acunto.