Convegno Silp Cgil – Cantelmo: “La città ha bisogno di sicurezza e i cittadini di essere tutelati”
Avellino – Sicurezza e legalità queste le parole chiave che hanno caratterizzato l’incontro di stamane, presso la Biblioteca Provinciale di Avellino, organizzato dalla Silp Cgil.
Al tavolo erano presenti il segretario nazionale generale della Silp CGIL, Cosimo Bainchini, il referente di Libera, Francesco Iandolo, il segretario regionale della Cgil, Alfonso Viola ,il segretario generale provinciale di Silp Cgil, Antonietta Severi, il Segretario generale della CGIL, Vincenzo Petruzziello, il questore di Avellino, Maurizio Ficarra, il Procuratore della Repubblica, Rosario Cantelmo e il vicesindaco di Avellino, Stefano La Verde.
“L’iniziativa della Silp Cgil – spiega il segretario Petruzziello introducendo i lavori – vuole dare il segnale di svolta alla base della nuova segreteria, assicurando il proprio contributo anche al di fuori delle stanze della questura costruendo un muro di popolo di fronte alle questioni relative alla sicurezza e alla legalità”.
“La legalità – interviene il segretario della Silp Cgil, Severi – è un presupposto fondamentale. Scopo dell’incontro di oggi è quello di richiamare l’attenzione delle forze politiche e delle istituzioni invitandoli ad affrontare con determinazione la piccola e grande criminalità che sta rendendo invivibile il nostro territorio. Senza sicurezza e legalità non c’è sviluppo e tantomeno buona occupazione. Per consentire ciò – continua – è necessaria una politica economica di sviluppo basata sull’uguaglianza di opportunità per tutti consentendo loro di muoversi liberamente nel rispetto della legalità ed in un quadro di sicurezza. I sindacati in questo senso hanno l’onere di costruire una piattaforma economica che faccia crescere solo il lavoro e l’occupazione regolari e legali trasformando i risultati dei privati in risultati collettivi. Dal post-terremoto – incalza la Severi – questa Provincia è nei tentacoli del crimine e l’inefficienza è l’humus ideale della criminalità organizzata a cui deve rispondere un potenziamento delle forze dell’ordine che prima di tutto deve essere un potenziamento nella formazione degli operatori e nell’investimento in apparecchiature all’avanguardia della tecnologia ed è per questo che rivendichiamo un ruolo democratico delle forze di polizia che negli ultimi trent’anni sta cercando di affermarsi. Le problematiche che non possono più essere rimandate – conclude – riguardano il rinnovo del contratto di lavoro; un necessario incremento dei fondi per il finanziamento delle risorse destinate al personale; un adeguato stanziamento destinato al riordino delle carriere; stanziamenti per un adeguato turn-over del personale; l’acquisizione di mezzi, strumenti e nuove tecnologie per essere al passo con una criminalità sempre più combattiva e accessoriata”.
Problemi questi sui quali si sofferma anche il questore di Avellino, Ficarra: “Ci troviamo dinnanzi ad un grande paradosso in termini di giustizia, sicurezza e legalità e cioè: più aumenta il bisogno di sicurezza più vengono tagliati gli organici alle forze di polizia. A causa della spending rewiew e al blocco del turn over – commenta – si è determinato una riduzione degli organici pari al 20-30% e cioè per ogni 10 poliziotti che vanno in pensione, ne vengono assunti solo tre. E di fronte alle esigenze del territorio che sono in continua crescita noi siamo costretti ad impiegare al meglio le nostre risorse distribuendo l’impegno di forze dell’ordine in città e in provincia in base alle priorità di intervento che ci obbligano a concentrare risorse maggiori sui punti fondamentali per lo sviluppo del Paese come la lotta alla criminalità, alle illegalità. Ed è per questo – chiosa il questore - che chiediamo la collaborazione di tutti a favore di questa causa”.
“E’ necessario che tutti gli organismi, amministrazioni, sindacati, lavoratori, organi preposti alla sicurezza si impegnino affinché si riacquisiscano il senso e la cultura della sicurezza e della legalità – evidenzia il vicesindaco La Verde - Ognuno di noi è tenuto a salvaguardare questi due principi altrimenti ci troveremo di fronte all’anarchia totale”.
“ Il tema della sicurezza inteso come sicurezza sui luoghi di lavoro - sottolinea il Procuratore Cantelmo spostando l’attenzione del dibattito – è un tema di straordinaria gravità in quanto coinvolge tutto il territorio nazionale. Secondo i dati del rapporto Eurispes è emerso che dall’aprile 2003 all’aprile 2007 le morti sul lavoro sono state di gran lunga maggiori rispetto a quelle delle morti in guerra contando 5252 morti sul lavoro contro le 1620 in guerra. Oggi il trend è in discesa ma lo è perché non c’è lavoro ma i dati comunque sono allarmanti. Si parla di 900morti l’anno 2 morti e mezzo al giorno più di quelle che fa la camorra. La città ha bisogno di sicurezza, i cittadini hanno il diritto che gli sia garantita la certezza di andare a lavoro e di ritornare a casa. Altro dato sconcertante è l’omertà presente sui posti di lavoro. I lavoratori infatti, in caso di incidenti non possono dire la verità altrimenti rischiano di perdere il proprio posto di lavoro. E a questo punto mi chiedo – termina Cantelmo – vantiamo di essere un Paese civile, democratico e come possiamo consentire che la vita di un lavoratore valga pochi euro al giorno? Questi non sono morti bianche ma morti nere da lavoro nero ”.
“Dobbiamo fare in modo da creare dei percorsi incidendo in maniera importante su quei territori vittime della criminalità organizzata facendoli diventare luoghi di sviluppo e occupazione” precisa Francesco Iandolo, referente di Libera.
“Dobbiamo affrontare la sicurezza e la legalità con strumenti adeguati. Siamo di fronte alla crisi e al fallimento del modello di sviluppo – ribadisce Alfonso Viola - Non esistono più le isole felici. La Campania, in questo momento, non è in grado di far fronte alle complessità delle questioni che ha di fronte perché sta vivendo una delle crisi più difficili dal dopoguerra che mette in discussione il modello di Stato sociale. Per la Cgil il problema della legalità diventa la precondizione per realizzare un nuovo modello di sviluppo in Campania”.
“C’è bisogno di una nuova resistenza a difesa della costituzione, della legalità e contro le mafie. Abbiamo bisogno di una politica con la P maiuscola – sostiene infine, Cosimo Bianchini- In vent’anni di governi si è sempre fatto riferimento alla sicurezza del Paese ma poi sono stati fatti solo tagli. Si parlava di poliziotti di quartiere e di tante altre belle cose ma alla fine era solo fumo negli occhi. Dobbiamo ripartire dalle esigenze vere.”.