Avellino – «Le dimissioni degli assessori Ricci e Manzo sono lo specchio emblematico di questa amministrazione incapace di dialogare e trovare soluzioni». A dirlo è Adelchi Silvestri ex consigliere comunale di Avellino il giorno dopo la decisione di Paolo Ricci, assessore ai Fondi Europei e al Piano Strategico, e Annamaria Manzo assessore al Personale, di rassegnare le loro dimissioni.

Alla base di questa scelta , come gli stessi hanno spiegato questa mattina nel corso di una conferenza stampa, lo stato economico-finanziario dell’Ente di Piazza del Popolo che i due hanno studiato a fondo e il cui piano di risanamento presentato dall’assessore Spagnuolo non si dimostrerebbe all’altezza.

«Perché il sindaco non ha voluto assecondare i due assessori? – si chiede Silvestri -. La tanto declamata “discontinuità” in campagna elettorale, dopo appena cinque mesi dall’insediamento non c’è stata e questo oggi è la causa della rottura nella giunta».

«Il Comune di Avellino ha debiti per oltre 13 milioni di euro – sottolinea -. Le dimissioni di due assessori rappresentano in pieno l’incapacità dell’amministrazione di centrosinistra di poter recuperare il credito attraverso le strade maestre. Eppure ci sono milioni di euro da recuperare dalla Regione e da altri enti. Il sindaco Foti ha dimostrato l’incapacità a procedere in questa direzione. Si pensa ad aumentare le tasse, come ad esempio l’Irpef, per sopperire all’incapacità di gestione dell’Ente che passa anche attraverso un piano di rientro basato sul recupero dei crediti maggiormente esigibili».

«Non solo – continua l’esponente di Forza Italia –, il primo cittadino ha costretto due persone di valore come Manzo e Ricci a dimettersi sottolineando la sua incapacità a dialogare, a mantenere i rapporti con la propria squadra governativa e tra i rappresentanti della giunta. Ricordo che solo pochi giorni fa anche Stefano La Verde aveva rassegnato le sue dimissioni, poi ritirate. Insomma – conclude Silvestri – se Foti non cambierà atteggiamento continuerà a perdere pezzi e pagarne le conseguenze saranno i cittadini avellinesi». 

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