Dimissioni assessori Manzo e Ricci: “Noi siamo dei tecnici abbiamo atteso finché potuto”

manzo ricciAvellino – Nessun ripensamento sulle dimissioni degli assessori Annamaria Manzo e Paolo Ricci, che ieri sera, al termine dell’incontro in giunta, avevano rimesso nelle mani del primo cittadino Paolo Foti le loro cariche.

Stamane la conferenza stampa dei due assessori che hanno spiegato le motivazioni che li hanno spinti a dimettersi.

Dopo una breve premessa sui lavori svolti dai due assessori sia in merito alla macchina amministrativa che al piano strategico, gli assessori arrivano al dunque e senza giri di parole spiegano che alla base delle loro dimissioni c’è lo spinoso tema del pre-dissesto/dissesto.

Gli assessori Ricci e Manzo non hanno condiviso la scelta illustrata nel corso della giunta di ieri, dall’assessore Angelina Spagnuolo di un pre-dissesto “in house”, soprannominato così dall’assessore Manzo, “che – come si legge dal testo delle dichiarazioni fatte dai due assessori ieri sera – non potrà prescindere dall’obbligatoria verifica generale da approvare entro il 30 novembre, di tutte le voci di entrata e di uscita compreso il fondo di riserva, al fine di assicurare il mantenimento del pareggio di bilancio e ciò con riferimento alle ipotesi di vendita del patrimonio e della riscossione dei crediti a copertura della debitoria esistente, senza le quali l’equilibrio di bilancio per il corrente anno potrebbe non essere assicurato“.

Gli assessori non riescono a comprendere la necessità di optare per una procedura atipica definita, dallo stesso assessore Spagnuolo, debole, quando è presente un’alternativa nell’adozione dell’istituto giuridico previsto dal TUEL, art.243-bis. “E’ una procedura di riequilibrio finanziario pluriennale – spiegano – che permette le garanzie e i controlli iniziali e periodici della corte dei conti, opportuni, e la definizione di un approfondito piano di risanamento adeguato, per modalità e tempi, alle difficoltà attuali strutturali ed organizzative in cui versa l’ente“.

La mancata considerazione di questa proposta in giunta  ha fatto si che venisse meno “il senso della propria collaborazione” portando alla decisione delle dimissioni irrevocabili.

La decisione di dimetterci – tengono a precisare – non è stata presa su due piedi, abbiamo tentato di comprendere le ragioni di merito e metodo che mettevano la soluzione ai problemi finanziari dell’ente su un canale che noi non abbiamo condiviso e non condividiamo . Non ci siamo sentiti di condividere tale decisione e sono venute meno le condizioni della nostra permanenza in giunta. La giunta è composta dal sindaco e dagli assessori che lavorano in maniera collegiale con le loro deleghe. Non si può pensare di fare qualcosa non condividendo uno dei nodi o per di più il nodo centrale di una determinata questione. Non stiamo parlando di dare un patrocinio o decidere dove posizionare le casette di Natale. La decisione presa ieri potrebbe segnare vita piano strategico e non solo”.

Noi siamo dei tecnici – concludono - e come tali siamo stati chiamati a svolgere il nostro servizio all’interno della Giunta e abbiamo atteso finchè potuto. Con questa scelta sappiamo di metterci sotto il giudizio della giunta e della città ma avevamo il dovere di spiegare ciò che abbiamo fatto fino adesso e soprattutto che gli assessori non sono andati via in 48ore, perchè amano la città e avrebbero voluto fare qualcosa in più“.