ATO “Calore Irpino”, Rossano: “E’ stato adottato l’aggiornamento del Piano d’Ambito o solo alcuni suoi elaborati?”

Claudio-Rossano2Avellino – Riceviamo e pubblichiamo le dichiarazioni di Claudio Rossano in merito alle osservazioni fatte dall’Acquedotto Pugliese AQP.

E’ di queste ore la notizia che l’Acquedotto Pugliese AQP ha presentato alcune sue osservazioni relative alla Valutazione Ambientale Strategica ( VAS ) collegata all’aggiornamento del Piano d’Ambito dell’ATO “Calore Irpino”, aggiornamento che, in tutta fretta, venne approvato nell’assemblea tenutasi il 21 dicembre 2012. Ricordo a me stesso che in base al Decreto Legislativo 2006 n. 152 “Norme in materia ambientale” la procedura per la valutazione ambientale strategica VAS costituisce, per i piani e programmi sottoposti a tale valutazione, parte integrante del procedimento di adozione ed approvazione.

Secondo il decreto legislativo i “provvedimenti di approvazione adottati senza la previa valutazione ambientale strategica, ove prescritta, sono nulli”. E quindi, a mio modesto parere, tutti gli atti adottati con quella delibera del 21 dicembre 2012 dovrebbero essere nulli. Nè i poteri che sono oggi in capo al Commissario dell’ATO – ordinaria amministrazione e procedure di liquidazione dello stesso ATO – gli consentono di approvare nuovamente quell’aggiornamento del Piano, anche in considerazione della nuova perimetrazione prevista dal governo regionale, che prevede tre ATO regionali e la scomparsa dell’ATO Calore Irpino. Leggo che i tecnici dell’ATO, “sotto la direzione dell’ing.

Montano, responsabile del Piano” starebbero preparando in questi giorni le controdeduzioni a quanto osservato dall’AQP. Viene fuori finalmente il nominativo di un tecnico che ha redatto il Piano! Nel leggere le poche cose che compaiono sul sito telematico dell’ATO http://www.atocaloreirpino.it/ato/ compare una Relazione di Sintesi del Piano d’Ambito, non firmata da alcuno e che non può essere certamente considerata l’aggiornamento del Piano approvato dall’Assemblea del 21 dicembre 2012. Alle voci “Delibere del Commissario Straordinario” e “Determinazioni dirigenziali” compare la simpatica dizione “Non ci sono documenti in questa categoria” … Eppure in tutta questa brutta vicenda la Deliberazione n. 20 del 21 dicembre 2012 – in cui i Sindaci procedevano all’approvazione dell’aggiornamento del Piano d’Ambito – ha una importanza fondamentale, perchè tale atto era propedeutico all’affidamento del servizio idrico.

E perciò la delibera – oggi non più presente – andrebbe nuovamente pubblicata, anche con l’indicazione dei rappresentanti dei comuni che avevano partecipato al voto. Dall’attenta lettura di quella delibera vengono fuori “cose simpatiche”: la delibera avente ad oggetto “Approvazione dell’aggiornamento del Piano d’Ambito” in realtà, come chiaramente espresso nelle sue considerazioni finali, approva solo il rapporto preliminare del Piano d’Ambito relativo all’attuazione della VAS ed alcuni elaborati di aggiornamento del Piano d’Ambito. Eppure nell’opinione pubblica per molto tempo è stata fatta filtrare la notizia che fosse stato approvato l’Aggiornamento del Piano d’Ambito, cosa non vera. Dalla lettura della delibera – che allego, avendola a suo tempo conservata – emergono ulteriori “cose turche“ : il papà dell’ingegnere relatore sarebbe stato delegato dal Comune di Bisaccia; addirittura tal Michele Vignola ( è forse il Sindaco di Solofra?) veniva delegato dal Comune di Contrada. A determinare la validità dell’assemblea era la presenza del Comune di Avellino ( che ha quote consortili pari circa al 7% ). Normalmente nei comuni commissariati vige la prassi che su provvedimenti di tale natura il Commissario o i suoi rappresentanti o non partecipino al voto o si astengano. Ciò non è avvenuto e non vorrei che la posizione espressa dai rappresentanti del Comune di Avellino ( appartenenti per qualche tempo allo staff della Segreteria Comunale ) sia stata condizionata dal fatto che il Direttore Generale dell’ATO è lo stesso Segretario Generale del Comune di Avellino.

Mi sembra molto strano inoltre che in quella frettolosa assemblea, che ha prodotto atti di dubbia efficacia operativa, abbiano partecipato esponenti che avevano qualche ruolo di controllo nella società Alto Calore Servizi spa, che notoriamente aspira all’assegnazione dell’affidamento del servizio idrico da parte dell’ATO. Anche in altre assemblee avevano partecipato e votato esponenti della società idrica irpina. Se cosa analoga fosse avvenuta in un appalto per lavori pubblici sarebbe già intervenuta la DIA. Ma nel tempo all’ATO è avvenuto di tutto, senza controllo alcuno e per questo credo che sia ormai necessaria ed improrogabile una seria indagine da parte della Procura di Avellino. Nei prossimi giorni si terrà ad Avellino un interessante convegno sulla figura di Gaetano Salvemini.

Il grande intellettuale di Molfetta era solito dire che gli acquedotti meridionali, dei quali aveva seguito l’estenuante gestazione, “avevano dato più da mangiare che da bere”.