Seminario SEL – Realfonzo: “avremo risorse solo se cambia la politica nazionale ed europea”

sel15novAvellino - Si è tenuto presso il Circolo della Stampa diAvellino il seminario promosso da SEL: “Il Mezzogiorno nella crisi”. Il motivo dell’incontro è dato anche dall’avvicianarsi congresso provinciale di SEL.Al tavolo dei relatori c’erano: Aurisicchio, Roberto Montefusco del coordinamento provinciale SEL, Andrea Amendola (segretario regionale FIOM Campania), e Riccardo Realfonzo professore di Economia politica dell’Università del Sannio (esperto di finanza pubblica, mercato del lavoro e Mezzogiorno).

Ha introdotto i lavori Montefusco sottolineando il grido di dolore del Paese: “la sinistra deve farsi interprete e promotore del cambiamento”. Amendola invece ha espresso la sua rabbia ed impotenza per la mancanza di risultati efficaci nel Mezzogiorno: oggi in Campania c’è classe dirigente incapace di dare risposte adeguate (sia politici sia sindacalisti). Negli anni ’50 avevamo una buona classe dirigente sia in maggioranza, sia in opposizione. C’è forte crisi industriale in Campania. Abbiamo circa 600 vertenze per cercare di risolvere problemi. Il piano FIAT a Pomigliano è un palliativo, non dà soluzioni al problema. Ad esempio, per costruire una Panda i prodotti vengono dalla Cina al 70%, dal Nord Italia al 20% e dal Sud Italia al 10%”.

Il professore Realfonzo nel 2009 è stato primo firmatario dell’appello degli economisti contro le politiche favorevoli all’abbattimento del debito pubblico attraverso la contrazione della spesa pubblica. Nel 2010 ha promosso la Lettera degli economisti contro le politiche di austerity in Europa e nel settembre 2013 è stato promotore e primo firmatario de Il monito degli Economisti, lettera pubblicata dal Financial Times, che mette in guardia sul rischio che alcuni Paesi siano costretti ad abbandonare l’euro. Bisogna, perciò, utilizzare l’avanzo primario, ridefinendo i vincoli europei sul deficit, per rilanciare gli investimenti e l’economia italiana. Nel giugno 2011 Realfonzo è stato nominato assessore al bilancio del Comune di Napoli nella giunta del sindaco de Magistris, ma ha lasciato il suo incarico nel 2012 per la mancata attuazione di una riforma complessiva del Comune che avrebbe causato un forte incremento delle tasse locali.

Oggi Realfonzo è intervenuto dicendo che il Mezzogiorno si sta allontanando dalle altre parti d’Italia: “i dati statistici ci dicono che Nord e Sud non sono uguali, con un divario crescente. Con la Cassa del Mezziogiorno del 1950 le cose migliorarono, ma oggi siamo scesi di vari punti. La Ricerca Svimez spiega come le politiche di austerità impattano in modo più violento al Sud”. Poi, richiamandosi al Ministro della coesione sociale Trigilia, ricorda che il problema principale del Sud è che esso è un area a basso capitale sociale, con basso senso civico e quindi con un tessuto sociale malato in cui domina spreco e clientelismo. L’ex ministro Barca aveva pensato l’Agenzia per la coesione territoriale e Trigilia oggi è del parere che essa è fondamentale. E quindi afferma: “bisogna che i governanti ridiscutano seriamente di politica industriale. La spesa pubblica pro capite del cittadino del Sud è diversa rispetto a quella del Nord. C’è un problema di metodo perché si spende di meno al Sud e di più al Nord. Occorrono riforme strutturali nel mercato del lavoro, ma nell’adeguata direzione di sviluppo. Esistono indicatori di infrastrutturazione del territorio che ci dicono che il Sud è indietro rispetto ai Paesi dell’Est Europa. Il problema è della politica europea che impone austerità, ma non si può dire che se non ci sono soldi per le medicine si muore. Perciò avremo le risorse solo se cambia, oltre che la politica nazionale, la politica europea”